Regia di Frank Oz vedi scheda film
Questa commedia di F. Oz, regista noto per i mitici Muppets e altri prodotti più o meno garbatamente ironici, è stata definita sul dizionario Mereghetti come il primo film gay per famiglie. Apparentemente la regia e soprattutto la sceneggiatura di Paul Rudick ci propinano la solita media formula usurata, ma in realtà giocano (un po' furbescamente e in modo irrisolto ma con indubbia abilità e brio) con le stesse strutture patinate e politicamente corrette disseminandole di improvvise frecciate grottesche, brevi ma pungenti, e in particolare mettendo alla berlina tutti i personaggi, gli stereotipi e tutte le convenzioni del comune pensare, perché da una parte ripropone i luoghi comuni, dall'altra li smonta e insieme li riafferma a seconda dei punti di vista, ma sempre ironicamente.
Le incongruenze di fondo ci sono eccome (una curiosità che attanaglia tutti gli spettatori è sapere perché Cameron [M. Dillon] sa così bene che Howard [K. Kline] è gay, quando lui stesso non vuole ammetterlo), fatto sta che lo spunto funziona (nato dal discorso di Tom Hanks alla notte degli Oscar in cui ringraziò un suo insegnante omosessuale) e mette in moto un meccanismo senza allentamenti basato sul ribaltamento delle aspettative, non certo sul generale ma a livello del particolare.
Di scene e battute da ricordare ce ne sono abbastanza per garantire il divertimento (per es. quella del confessionale e il discorso con la registrazione ecc); il finale può risultare ovvio e un po' troppo buonista ma anche qui le convenzioni sono ravvivate dalla sorpresa. Ottimi attori, Kline in testa, ma da non dimenticare è anche la brava J. Cusack. 7 1/2
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