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Il colore dei soldi

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su Il colore dei soldi

di Furetto60
6 stelle

Sequel del "Lo spaccone"buon prodotto,ma non all'altezza del suo illustre precedessore

Eddie Felson,il mitico Paul Newman, ha ormai abbandonato la stecca, si dedica al commercio di liquori e alla sua relazione con Janelle.

Assiste  casualmente nel bar della sua amata,ad una partita del talentuoso Vincent Lauria contro Julian, il miglior giocatore della zona. Rivede nel ragazzo,l'imberbe Vincent,alias Tom Cruise,se stesso da giovane:grandi potenzialità,ma spavalderia  e deficit di carattere.

Eddie,entusiasta,propone al giovane e alla sua  ragazza Carmen di seguirlo in un giro del paese,facendogli da mentore e da impresario sfruttando le sue vecchie amicizie e mettendogli  a disposizione la sua esperienza, la sua scaltrezza e la sua raffinata abilità nell'individuare i perdenti, da spennare.Tra una partita e l'altra,tra questioni, ripicche e discussioni,tuttavia l'anziano giocatore,si rende conto ancora una volta e a  proprie spese, di non potersi  fidare di nessuno, neppure del talentuoso Vincent.Alla fine,deluso dal suo comportamento,Eddie lascia sia  Vincent che Carmen,ormai perfettamente autonomi e in grado di gestirsi da soli.

La passione per il gioco e la consapevolezza di essere ancora capace di lasciare il segno persuadono, Eddie a rimettersi in discussione in prima persona, con la sua amata stecca Balabushka, ben presto torna agli antichi fasti.Di vittoria in vittoria, Eddie arriverà ad Atlantic city ove si svolge il più importante torneo.Per i pochi che non avessero visto questo film  di Scorsese, del 1986, non si dice altro.

E' evidente l'intento di replicare il successo del leggendario" lo spaccone",di cui questo film  è uno stanco sequel.A mio modesto avviso, il regista,che ha mestiere e lo si sa, pur confezionando un buon prodotto,non riesce minimamente ad avvicinarsi al mitico precedente.Non c'è più quella irripetibile magia, che ne aveva fatto un "cult," la storia si sviluppa lungo binari  prevedibili e il finale è "telefonato".Paul Newman ha vinto il premio, che non aveva avuto 25 anni prima,a dimostrazione che le statuette vengono attribuite con criteri,a volte discutibili e non sempre meritocratici.

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