Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Sequel de Lo spaccone di Robert Rossen che ripropone le stesse dinamiche in modo meno crudo (nessun suicidio e meno cattiveria nell'interazione fra i protagonisti). È il primo lavoro di Scorsese (rimasto per fortuna una rarità) ad avere davvero il sapore della marchettata, nato probabilmente come conseguenza dei continui flop in cui il regista incappò in quegli anni: non aggiunge assolutamente nulla al capostipite, anzi, in qualche modo ne depotenzia pesantemente il finale (arrivato all'anzianità Eddie "lo svelto" vuole ricalarsi nel covo di vipere da cui era uscito per motivi puramente edonistici, dimostrando di aver imparato poco o nulla dalle esperienze passate). La prima ora è anche piacevole, ma quando si arriva alle partite di biliardo, per uno come me che non ci ha mai capito niente, subentra la noia (cosa che invece non avviene, ad esempio, in Regalo di Natale col poker, eppure anche di quello non so nulla). L'unica cosa che spicca è il carisma di Paul Newman, mentre Cruise e la Mastrantonio appaiono più che altro decorativi. Non brutto, ma senz'altro evitabile.
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