Regia di Aitor Arregi, Jon Garaño, Jose Mari Goenaga vedi scheda film
Film poco conosciuto, gettato in pasto a Netflix e molto probabilmente evitato dal pubblico, visto che non è di tendenza. Eppure "La Trincea Infinita" è un piccolo gioiello, una storia appassionante, che mischia impegno politico, Storia e umanesimo, oltre ad appoggiarsi su fatti reali, venuti a galla dopo l'amnistia del 1969, che "liberava" tutti i contendenti della Guerra Civile Spagnola dalle loro incombenze giuridiche. Il film attraversa un'epoca, dalla fine della guerra civile, anni quaranta, ai primi anni settanta, dove una Spagna arcaica venne tenuta in ostaggio del dittatore Franco. Una giovane coppia, con lui attivista politico di sinistra, è costretta alla clandestinità: lui finisce per nascondersi in un antro ricavato in casa, dove rimarrà per qualcosa come 30 anni, anche dopo il trasferimento in un altro appartamento dello stesso paesino. Qui condurrà una vita di clausura, chiuso dietro a una falsa parete, supportato dall'amore della moglie e di un figlio. Un'opera forte e molto interessante, lunga, quasi due ore e mezza, ma che, incredibilmente, trascorrono senza annoiare, lasciando noi spettatori sempre sul filo di una sottile tensione, che andrà stemperandosi con il passare degli anni, trasformando una vicenda politica in una più intima, sentimentale, umana. Tutto ben fatto, recitato bene e girato bene, dove tutto funziona al millimetro. Uno spaccato della Storia spagnola ma con un messaggio molto più universale. Molto bello.
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