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La spada di Damocle

Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film

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La recensione su La spada di Damocle

di mm40
4 stelle

Dopo essere stata sedotta da un impenitente donnaiolo, una ragazza si vendica andando in casa sua a fargli da domestica.

 

Per Vittorio Cottafavi fra la seconda metà degli anni Cinquanta e la prima degli anni Settanta fu superlavoro, senza mezzi termini: regista per la televisione di Stato fra i più attivi, il Nostro riusciva a mettere in scena (e a far mettere in onda) anche quattro o cinque pellicole all’anno, pescando sempre fra testi teatrali e opere letterarie classiche e disponendo ogni volta di cast forniti di interpreti di ottimo livello. In questo caso si tratta della riduzione sul piccolo schermo della commedia omonima di Alfredo Testoni, con una sceneggiatura firmata da Pier Benedetto Bertoli, e sulla scena si avvicendano fra gli altri Enrico Maria Salerno, Giuliana Calandra, Giulia Lazzarini, Ernesto Calindri, Gianni Agus, Isa Pola e Luisa Mattioli. Un lavoro di chiara impronta teatrale, girato presumibilmente abbastanza in fretta, ma che conta sulla preparazione degli attori e sulla solidità del copione per ottenere due ore tonde di intrattenimento garbato, per quanto dal ritmo modesto e privo di grandi scosse (caratteristiche che lo renderebbero impopolare presso il pubblico odierno). In quello stesso 1958, a riprova della felice produttività del regista emiliano, Cottafavi girava per la Rai anche una versione dell’Antigone di Sofocle e una lunga trasposizione di Umiliati e offesi di Dostoevskij. 4,5/10.

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