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Villetta con ospiti

Regia di Ivano De Matteo vedi scheda film

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La recensione su Villetta con ospiti

di LAMPUR
4 stelle

locandina

Villetta con ospiti (2020): locandina

 

Fin troppo infastidisce questo squarcio di provincia del nord est ricca (o meglio povera) di personaggini stereotipati stracolmi di debolezze, vizi e ipocrisia. Oltretutto tutto fin troppo telefonato con la pistola illegalmente detenuta subito messa in evidenza e che diverrà protagonista dell’episodio cardine a guastare la vita cartonata di tutti i protagonisti. Un giallino per Giallini, che sta al Veneto come Schiavone alla Val d’Aosta, un poliziotto napoletano colluso, un prete piacione, un dottore che cura prima (o anche solo) i solventi, una moglie, l’unica indigena, insicura e impasticcata di ansiolitici ei suoi due figli, di cui la più grande insofferente e irrequieta, e poi la nonna, vera imprenditrice e proprietaria della Casa vinicola di famiglia, autoritaria, anaffettiva e pure un po’ razzista, che mette in chiaro da subito che il genero, Giallini, si approfitta delle ricchezze di famiglia, oltre a tradire la moglie senza neanche troppi scrupoli.
C’è anche spazio per una rumena (l’unica con qualche segno di vitalità recitativa) che si occupa delle due famiglie, lavoratrice e paziente, ed il figlio di questa, dedito a lavoretti saltuari ma affascinato dallo zio che “traffica” tra Italia e Romania.
Ora mettili tutti insieme in villetta (che sembra quella di Diabolik), questa variegata masnada di disadattati e ci scapperà il morto da mettere a tacere a tutti i costi, ognuno con le proprie esigenze,  i dolori, le impossibilità a denunciare; le rassegnazioni e le rabbie, tutte disegnate con l’accetta, tranne per la figlia che a margine e sui titoli di coda si tagliuzzerà disperata, un po’ come vorremmo fare noi, istigati da chissà quale divinità burlona a guardarci questo per fortuna breve quadretto mediocre di società, ma soprattutto di cinema.

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