Regia di John Cassavetes vedi scheda film
Cosmo Vitelli si definisce "un uomo in gamba". E' il proprietario del "Crazy Horse", night club di basso livello. Se ne va in giro con la sua limousine e le tre spogliarelliste del suo locale. Dopo una partita a poker, contrae un debito di 23.000 dollari con dei mafiosi, che gli chiedono in cambio un "favore". Assassinio di un allibratore cinese (The Killing of A Chinese Booking) è un film spiazzante, caotico, a volte respingente, certo non per tutti i gusti. Io l'ho trovato bellissimo, uno dei più belli in assoluto di John Cassavets. Il grande regista americano prosegue la sua destrutturazione dei generi, e questa volta tocca al noir (genere a cui si rifarà anche per lo splendido "Gloria - Una notte di mezza estate"). La telecamera segue quasi ossessivamente un protagonista di straordinaria bravura, Ben Gazzara, nel ruolo di un perdente nato che si trova a far fronte ad un gioco più grande di lui. Scene memorabili, di folgorante e struggente bellezza (la sequenza nel locale, con lo spogliarello sotto le note della bellissima "Rainy Fields of Frost and Magic" di Bo Harwood) si alternano a momenti di incredulità, di confusione e di smarrimento. Ma sta a volerci ricordare quanto il mondo sia tutto una enorme Babilonia. Chi ama Cassavetes non può perdersi questo film.
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