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L'assassinio di un allibratore cinese

Regia di John Cassavetes vedi scheda film

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La recensione su L'assassinio di un allibratore cinese

di rocky85
9 stelle

Cosmo Vitelli si definisce "un uomo in gamba". E' il proprietario del "Crazy Horse", night club di basso livello. Se ne va in giro con la sua limousine e le tre spogliarelliste del suo locale. Dopo una partita a poker, contrae un debito di 23.000 dollari con dei mafiosi, che gli chiedono in cambio un "favore". Assassinio di un allibratore cinese (The Killing of A Chinese Booking) è un film spiazzante, caotico, a volte respingente, certo non per tutti i gusti. Io l'ho trovato bellissimo, uno dei più belli in assoluto di John Cassavets. Il grande regista americano prosegue la sua destrutturazione dei generi, e questa volta tocca al noir (genere a cui si rifarà anche per lo splendido "Gloria - Una notte di mezza estate"). La telecamera segue quasi ossessivamente un protagonista di straordinaria bravura, Ben Gazzara, nel ruolo di un perdente nato che si trova a far fronte ad un gioco più grande di lui. Scene memorabili, di folgorante e struggente bellezza (la sequenza nel locale, con lo spogliarello sotto le note della bellissima "Rainy Fields of Frost and Magic" di Bo Harwood) si alternano a momenti di incredulità, di confusione e di smarrimento. Ma sta a volerci ricordare quanto il mondo sia tutto una enorme Babilonia. Chi ama Cassavetes non può perdersi questo film.

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