Regia di Carlos Saura vedi scheda film
I conigli che scorrazzano in questa landa desolata dell'interno spagnolo hanno molte insidie che ne minacciano l'esistenza: sono decimati dalla peste, ma devono anche guardarsi dalle tagliole, dai fucili dei cacciatori e perfino dai loro furetti. La caccia di cui al titolo è una riuscita allegoria della violenza e della guerra (non una qualsiasi, ma quella del 1936-39) ed una rappresentazione della cattiva coscienza della Spagna uscita da quel conflitto, conclusosi in favore dei Franchisti. Saura tenta un approccio buñueliano e, pur non avendo il talento visionario e grottesco del Maestro di Calanda, disegna con tecnica moderna, non scevra da riferimenti anche al western europeo (e senza offrire il collo alla censura), un ritratto caustico del proprio paese, ancora soggiogato da una dittatura fascista.
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