Regia di Claudio Fino vedi scheda film
Amleto, erede al trono di Danimarca, scopre che suo padre è stato assassinato dal fratello, suo zio. Tormentato dalla follia, architetta un piano di vendetta.
La televisione italiana era ancora agli inizi: siamo nel 1955 e questo film è sostanzialmente la ripresa di una rappresentazione teatrale con qualche movimento di carrello e qualche stacco di montaggio, niente di più. Le scenografie e i costumi sono teatrali, il ritmo e la recitazione pure: l’evidente valore aggiunto di questo Amleto, già di per sé opera eccellente e magniloquente, sta nella presenza in scena di Vittorio Gassman, protagonista e curatore della regia sul palco. La traduzione del testo è dell’amico Luigi Squarzina, mentre fra gli altri interpreti si possono trovare Memo Benassi, Anna Maria Ferrero, Luigi Vannucchi e Augusto Mastrantoni. Dietro la macchina da presa c’è Claudio Fino, che aveva già realizzato una manciata di pellicole per la tv nei mesi precedenti. Il risultato è indubbiamente valido, per quanto – per forza di cose – limitato dal punto di vista espressamente cinematografico. 5/10.
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