Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Dopo sei anni la madre di un bambino adottato va a reclamare il piccolo presso i genitori adottivi. Anche il vero padre rispunta sulla scena e la tragedia incombe.
Fra la metà degli anni Cinquanta, non appena la televisione si diffuse nel Belpaese, e la metà dei Settanta, Vittorio Cottafavi girò con notevole assiduità una lunga serie di pellicole per il piccolo schermo, la gran parte delle quali riduzioni di opere teatrali o classici della letteratura mondiale. In questo caso si parla di un testo di Diego Fabbri dallo stesso autore trasformato in sceneggiatura; l’approccio, pur virato al budget ridotto e improntato più sui personaggi e sui dialoghi che sull’azione, propende per il cinematografico in misura evidentemente maggiore che per il televisivo. In totale continuità con gli altri ‘sceneggiati’ per la tv dell’epoca è comunque il cast, che vede impegnati in prima linea Enrico Maria Salerno, Evi Maltagliati, Gianni Santuccio, Valeria Valeri e Nando Gazzolo; il ritmo è bassino e inversamente proporzionale al pathos, giacchè si sta parlando di una storia profondamente drammatica che sfocia nella tragedia. Nello stesso anno il regista emiliano girava, sempre per la Rai, anche Passo falso tratto da Philip Levene. 4/10.
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