Regia di Kim Min-Ho vedi scheda film
FEFF 21 – UDINE: CONCORSO
“plenty of punches thriller”
Kang Dong-cheol è stato un corpulento e potente membro di una gang dedita a traffici illeciti e remunerativi. Ma da quando è un uomo sposato, la bella moglie lo ha indotto a vivere di iniziative oneste, che tuttavia l'uomo intraprende con la migliore delle intenzioni e la più approfondita delle motivazioni, senza tuttavia riuscire ad imbroccarne una giusta. L'ultimo suo pallino, quello di aprire un ristorante a base di piatti di granchio reale, una specie pregiata e gigante di tale specie di crostaceo, i suoi affari si rivelano un altro flop a causa di una problematica doganale relativa alla importazione di tale pregiato tipo di pesce.
Il giorno che i creditori dell'uomo decidono di fare irruzione nella vita dello stesso, e si rendono conto che l'unica condizione per ottenere qualcosa di concreto da lui è prendersi ciò che di più caro al mondo l'uomo possieda, ovvero la bella consorte, ecco che a Kang non resterà che tornare a sfoderare quella forza muscolare e quella potenza rimasta cautamente nascosta e sottotono lungo tutto questo nuovo capitolo di vita, che la rraltà dei fatti ha in qualche modo seppellito prepotentemente, o almeno messo da parte.
Scatenatissima e spesso assai divertente opera del regista sudcoreano Kim Min-ho, Unstoppable catapulta lo spettatore lungo due ore di montagne russe tra botte, cazzotti, rincorse e momenti di ilarità a cui ben dispongono due personaggi-spalla decisamente divertenti (il dinoccolato e sin troppo elastico amico del cuore del nostro corpulento protagonista, che sceglie di aiutarlo a tutti i costi, con effetti comicamente irresistibili, come quando decide di colorarsi i capelli precocemente grigi di un nero da lucido da scarpe, con esiti inevitabilmente disatrosi. Per non parlare della complicità cameratesca che si crea col fasullo "prefetto"....), che la sceneggiatura facile ma oculata, ha l'accortezza di schierare come ali di soccorso ai numeri di scazzottatura, da sempre fiore all'occhiello della postura muscolare e taurina del notissimo attore Ma Dong-seok, una sorta di via di mezzo tra il The Rock americano ed il nostro non meno acchiappa folle e compianto Bud Spencer.
Una comicità facile, puerile quanto basta per assicurarsi una universalità di pubblico che è quella che spesso rende possibile assicurarsi i profitto che contano, al servizio di una storiella davvero ridicola e senza alcuna pretesa, ma che ha la capacità di far trascorrere quasi due ore di divertimento incalzante ad un pubblico che potrà apprezzarla maggiormente qualora abbia davvero voglia di estraniarsi da ogni impegno o desiderio di riflessione alcuna; spegnendo questi interruttori, il divertimento e lo spasso sono certamente assicurati.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta