Regia di James Mangold vedi scheda film
A Le Mans la regia vince la sfida tecnicamente, con un film inappuntabile. Ma al traguardo ci arriva grazie al montaggio ed al suono, non certo grazie alla passione che cerca di raccontare, classificata al sessantaseiesimo posto.
Storia di motori ed amicizia, di sfide e velocità, nell'epoca d'oro delle corse automobilistiche e della passione per la meccanica in continua ricerca dell'assetto perfetto. E la regia riece a trovare la via di creare un assetto perfetto al film, tecnicamente pregevole, amalgamando con capacità una storia di passione ed una storia di rivalità, con protagonisti uomini al volante ed imprenditori alla guida di industrie con visioni diverse ed approcci diversi ad una solita realtà. Fin qui i pregi di questo film meritevole degli Oscar vinti, ai quali si aggiunge la bravura della regia nell'esporre la trama, quasi fosse un racconto sussurrato sulle gesta eroiche di piloti di un tempo che fu. Ma l'assetto del film funziona perfettamente sul grande schermo, mentre nel piccolo accusa l'eccessivo carico su suoni ed immangini, che in tivù perdono l'efficacia dimensionale rivelando così la debolezza narrativa di fondo, con buchi di ritmo piuttosto avvertibili. Si perde così quel coinvolgimento e quel fascino necessari a tagliare il traguardo dei grandi film. Rombante (ma solo con impianti audio al top).
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