Trama
Il pilota Carroll Shelby vince la prestigiosa 24 Ore di Le Mans nel 1959, portando a termine un'impresa rara per un pilota americano. I problemi a una valvola cardiaca fermano però la sua carriera. Ken Miles, invece, non è adatto alle relazioni pubbliche ma come pilota è eccezionale. Quando Lee Iacocca cerca qualcuno che possa rilanciare il marchio Ford, i due rappresentano il team perfetto per far sì che la scuderia americana possa competere con quella dell'italiano Enzo Ferrari.
Approfondimento
LE MANS '66 - LA GRANDE SFIDA: FORD CONTRO FERRARI IN UN'EPICA CORSA
Diretto da James Mangold e sceneggiato da Jez Butterworth, John-Henry Butterworth e Jason Keller, Le Mans '66 - La grande sfida racconta della rivalità tra le case automobilistiche Ford e Ferrari per vincere la 24 Ore di Le Mans, famosa gara di automobilismo che si tiene ogni anno in Francia, nel 1966. La storia prende il via nel 1959 quando l'americano Carroll Shelby, reduce dalla vittoria della 24 Ore, è considerato uno dei migliori piloti di corse al mondo. Il trionfo, raro per un americano, è però annebbiato presto da una notizia per il pilota sconfortante: l'indomito texano scopre infatti di essere affetto da una grave patologia cardiaca che gli impedirà di rimettersi al volante di un auto da corsa per il resto della sua vita. Pieno di risorse, Shelby si reinventa allora come designer di automobili e rappresentante. Lavora così in un grande spazio di Venice Beach a stretto contatto con ingegneri e meccanici, tra cui l'esperto collaudatore Ken Miles. Campione automobilistico britannico e devoto padre di famiglia, Miles è abile alla guida ma è anche schietto, arrogante e non disposto a scendere a compromessi. Dopo che le vetture di Shelby si fanno notare a Le Mans contro il rispettabile Enzo Ferrari, La Ford Motor Company decide di reclutare Carroll per affidargli il progetto di un auto da corsa che possa battere il mito italiano sullo spietato circuito francese. Impegnandosi ad avere successo contro ogni previsione avversa, Shelby, Miles e il loro team affronteranno interferenze aziendali, leggi della fisica e demoni personali, per mettere a punto un veicolo rivoluzionario in grado di superare ogni più temibile avversario. Ma, per uomini audaci come loro, la vittoria presenterà un conto salato da pagare.
Con la direzione della fotografia di Phedon Papamichael, le scenografie di François Audouy, i costumi di Daniel Orlandi e le musiche di Marco Beltrami, Le Mans '66 - La grande sfida si basa dunque su eventi realmente accaduti per concentrarsi su una potente amicizia che finirà per cambiare per sempre la storia dell'automobilismo. A raccontare la genesi del progetto è lo stesso regista: "Ho amato sin da subito la doppia sfida che il film mi ha offerto. Da un lato, ho potuto mettere in scena adrenaliniche sequenze di auto da corsa guidate da piloti senza paura. Dall'altro lato, invece, ho potuto raccontare la storia dell'amicizia, turbolenta ma sincera, tra Shelby e Miles, due uomini dalle personalità ben distinte: tanto Shelby era duro ma in fondo simpatico tanto Miles era spigoloso e senza filtri. Ad accomunarli era però la passione per l'innovazione e l'amore costante per le corse. Entrambi volevano dare il meglio, anche se ciò significava mettere le loro vite in pericolo ogni volta che si sedevano alla guida. Ma ciò che più contava era il fatto che si capivano. Per via delle sue condizioni cliniche, Shelby non poteva più correre ma non si è arreso. Trovando una nuova dimensione, assunse il ruolo di protettore di Ken e diede il via a una relazione molto simbiotica, in cui l'uno cominciava dove finiva l'altro".
"Le Mans '66 - La grande sfida è quel tipo di film - ha proseguito Mangold - che mi ricorda perché amo fare il regista. Spettacolari sequenze d'azione, momenti introspettivi, eroi riluttanti ed etica ne sono gli elementi portanti. Il mio compito è stato quello di provare a trasmettere allo spettatore il volersi bene, il cameratismo e l'energia dei due piloti, dei designer, dei meccanici e dei membri del loro team ai box. Le vittorie o le sconfitte che hanno riportato nelle gare non saranno mai importanti come quelle che hanno rimediato nelle loro esistenze. In un'epoca come la nostra, in cui tutto è dominato dagli effetti speciali, ho proteso che quasi tutto fosse reale e ricostruito nel dettaglio".
Il cast
A dirigere Le Mans '66 - La grande sfida è James Mangold, regista, sceneggiatore e produttore statunitense. Con una decina di film alla spalle (da Kate & Leopold a Ragazze interrotte), Mangold è noto per riuscire a spaziare tra i generi mantenendo costanti i temi forti trattati e la straordinaria capacità con… Vedi tutto
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Commenti (17) vedi tutti
Il film è bello e ben fatto. Resta, per quanto ne ho capito io, un errore di ripresa/sceneggiatura, dove nel finale di Daitona, al traguardo. Mills vince sul filo contro l'altra FORD e nel frattempo sbuca un'altra auto rossa dal nulla che si accoda al vincitore... demenziale!! In ogni caso resta davvero un ottimo film. 8,5
commento di BradyLa spocchiosita' tipicamente americana in tutto il suo pietoso splendore. Cmq un film spettacolare nonostante la pesante megalomania cazzutamente yankee. Ps La Ferrari sarà sempre ricordata leggenda, la Ford catena di montaggio.
commento di Lupo65Un film esaltante anche se dal finale amaro.
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirConsiderato il cast e la trama, il risultato è piuttosto scarno. 6
commento di fra_pagaCome Film appassionante può anche esserlo visto le Gare d'Automobilismo ma non mi sono imbambolato nel vederlo.voto.5.5.
commento di chribio1A Le Mans la regia vince la sfida tecnicamente, con un film inappuntabile. Ma al traguardo ci arriva grazie al montaggio ed al suono, non certo grazie alla passione che cerca di raccontare, classificata al sessantaseiesimo posto.
leggi la recensione completa di Guidobaldo Maria RiccardelliDi questi tempi, sono pochi i film che meritano il voto massimo. Questo è uno di quelli. Grandi emozioni garantite
commento di bluefalconNon seguo l'automobilismo ma ho trovato il film avvincente. Vergognoso l'inganno subito da Miles a fine gara. 7+
commento di 75luka7000 RPM.
commento di Arch_StantonNon mi piacciono le corse automobilistiche,non ho la patente...ma accidenti,questo fuilm è magnifico
commento di quicicascoFilm USA autocelebrativo (che scatena l'entusiasmo del pubblico italiano) riguardo la vittoria di Le Mans del '66 davanti un Enzo Ferrari che in realtà non era presente alla gara. L'anno successivo il Mago si prenderà la rivincita a Daytona con tre rosse ai primi tre posti, ma su questo siamo certi che Hollywood non costruirà alcuna pellicola.
commento di bombo1Wow che bel film!
leggi la recensione completa di tobanis“Si dice che Henry Ford II un giorno volle provare una Ferrari e dopo aver fatto un giro quando scese disse: È una macchina perfetta: quel maledetto Ferrari deve aver ingaggiato Dio per disegnarla. In questo tipo di rispetto c'è la molla che fa scattare la storia, per cui la Ford decide di battere la Ferrari sulla pista di Le Mans..."
leggi la recensione completa di robertoleoniGrande film di passioni che rivendica l'idea di vivere per uno scopo contrapposto al disumano piattume della vita ordinaria. 7,5 PASSIONALE
leggi la recensione completa di luca826Ferrari....è giunta la tua ora!!
leggi la recensione completa di emilCome assistere a un film di due ore e mezza senza avvertire stanchezza nemmeno per un istante. Un gran bel film, di quelli che ti riconciliano col senso dell'immagine, della fotografia, degli effetti. Il solito, intenso, grande Christian Bale e un Matt Damon in gran forma. Fa impallidire altri del genere, tipo l'ottimo Rush (2013).
commento di gerkotaJames Mangold si fa coinvolgere nel mondo dell'automobilismo richiamando alla memoria la storica rivalità fra la Ford e la Ferrari, che esplose sul circuito di Le Mans nel 1966.
leggi la recensione completa di Marco Poggi