Trama
Alle prime luci dell'alba un Mas, un grosso motoscafo, sfreccia veloce sull'acqua. Improvvisamente attorno a lui arrivano bombe. Degli aerei tedeschi stanno bombardando Portoferraio, nell'Isola d'Elba. È il 16 settembre 1943. Le bombe non centrano lo scafo ma lo spostamento d'aria fa sbalzare in acqua un marinaio che, semi svenuto, perde i sensi e annega. Nella sua cella, Luigi Rizzo, cinquantasettenne, si sveglia di soprassalto allo sferragliare della serratura della porta. È sudato e spaventato. Ha sognato la morte del figlio, avvenuta quasi un anno prima. Entrano due soldati tedeschi che lo fanno alzare e lo accompagnano lungo i corridoi fino a una stanza. Dietro un tavolo siedono un uomo in divisa della Kriegsmarine e un altro figuro dallo sguardo torvo. Sono Kurz Jager, austriaco e ammiraglio, e Otto Mutter, agente della Gestapo. Poco distante davanti a una macchina da scrivere una giovane donna in divisa da ausiliaria. Rizzo viene interrogato senza nessun riguardo. Lo si accusa di attività antitedesche come il sabotaggio di alcune navi del Lloyd o il rifiuto di comunicare ad altre navi di consegnarsi ai tedeschi a costo di rappresaglie verso le famiglie dei marina. Rizzo protesta la sua innocenza, poi sbotta: "Voi ce l'avete con me per quello che rappresento: la vostra sconfitta!". Mutter lo caccia via. Torna nella sua cella, nervosissimo anche perché non ha sigarette. Si adagia nervoso sul giaciglio, e comincia a ricordare il suo passato, da quando, sedicenne, andò a tirare sassi contro l'aquila bicipite del consolato austriaco di Messina...
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