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Yesterday

Regia di Danny Boyle vedi scheda film

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La recensione su Yesterday

di steno79
6 stelle

Non sono mai stato un fan sfegatato di Danny Boyle: già ai tempi di "Trainspotting" il suo stile visionario colpiva l'occhio ma in fondo mascherava l'assenza di contenuti davvero forti o originali. Questo "Yesterday" è sempre girato con piena padronanza del mezzo e uno stile accattivante, per carità, in fondo parliamo di un regista che ha vinto l'Oscar e di riconoscimenti ne ha avuti parecchi dall'establishment cinematografico che conta. Tuttavia, mi sembra che l'idea alternativa che sta alla base della sceneggiatura di Richard Curtis sulla sparizione dalla coscienza collettiva della musica dei Beatles sia carina ma in fondo volenterosa, e non regga comunque il peso specifico di un lungometraggio di circa due ore. Alla fine abbiamo una romantic comedy abbastanza tradizionale con una cornice musicale che movimenta un po' la trama e produce anche qualche scena esilarante come l'esecuzione di "Let it be" davanti ai genitori che viene continuamente interrotta, ma nulla di veramente entusiasmante alla fine dei conti. Buono il contributo dei due protagonisti, con la graziosa Lily James che batte ai punti il pur simpatico e bravino Himesh Patel, una partecipazione speciale di Ed Sheeran che rallegra un po' il contesto, caratteristi affiatati. Naturalmente è un prodotto che cavalca l'ondata di nostalgia musicale ormai dilagante al cinema e che può avere il merito di risvegliare l'interesse per i Beatles nelle nuove generazioni che li conoscono poco; carina ma non memorabile la scena in cui Robert Carlyle interpreta John Lennon.

Voto 6/10

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Ultimi commenti

  1. Utente rimosso (bufera)
    di Utente rimosso (bufera)

    Insomma è tutto "carino", quindi non è un buon segno.Per me è un film inutile, I Beatles non se li dimentica nessuno e ci sono molti docu film o eventi che ci pensano ,

    1. steno79
      di steno79

      Cara Anna Maria, non vorrei arrivare a sconsigliare la visione del film, però sicuramente lascia un po' la sensazione di una pellicola fatta più per ragioni commerciali che non per un'autentica necessità

  2. hupp2000
    di hupp2000

    Se fossi un cinefilo serio, gli avrei assegnato anch'io 3 stelle, ma i Beatles sono i Beatles... Il fatto stesso che una pellicola possa essere fatta più per ragioni commerciali che non per un'autentica necessità a 50 anni di distanza la dice lunga.
    Un saluto, caro Stefano.

    1. steno79
      di steno79

      Grazie Rolando rispondo sulla tua recensione

  3. claudio1959
    di claudio1959

    Film che verrà capito più avanti come fu per il fantasma del palcoscenico flop all’epoca ora chicca imperdibile . Diventerà un cult movie piaccia o non piaccia. Io la penso così .

    1. steno79
      di steno79

      Grazie Claudio. In questo caso anche se il film non mi ha proprio entusiasmato non escluderei che possa diventare un cult movie come dici tu, in fondo l'argomento legato ai Beatles è sempre di forte presa sul pubblico

  4. maurizio73
    di maurizio73

    Contenuti e forma sono decisamente costretti nel solco del genere (la commedia romantica appunto), con pochi guizzi e l'unico appeal legato ai brani del quartetto di Liverpool (arduo ricordare Il testo ritmato di E.Rigby!); Il presupposto sci-fi tuttavia non e' la scomparsa della coscienza collettiva, ma la teoria (scientifica) dei molti mondi e la 'ricaduta' del nostro (e almeno un altro paio di fans) in uno di quelli in cui I Beatles non hanno mai intrapreso la carriera musicale; questo ci salva dal paradosso di conoscenza e da' coerenza a tutto l'impianto narrativo. Resta comunque inferiore ad un'opera furbetta ma scintillante come The Millionare.

    1. steno79
      di steno79

      Ciao Maurizio, il paradosso narrativo a mio parere non regge per tutto il film, tanto che alla fine neanche ci si pensa più. Come romantic comedy risulta un po' scontata, Boyle ha fatto di meglio anche se per me rimane un regista furbetto

    2. maurizio73
      di maurizio73

      A mio parere regge proprio perche' evita situazioni paradossali e ammicca piu' volte con intelligenza (Lennon misconosciuto poeta misantropo, Il fan Russo che sembra minacciare attentati, la boutade della Coke); quindi uno script surreale ma credibile (alla Jonze se vogliamo) che evita l'effetto favolistico e che ritengo uno dei principali motivi del suo successo di autore sempre al confine tra blockbuster e impegno. Ciao!

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