Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
“Perché a noi la qualità c’ha rotto il cazzo.” ~ Disney, 2020
Dopo aver terminato di scrivere la lunga analisi de Il Castello Di Cagliostro avevo bisogno di godermi qualche bel nuovo film appena uscito e di scriverne un breve parere al riguardo.
Favolacce, The Hunt, Da 5 Bloods...
Tutti film che ho apprezzato molto. Pensavo che questa serie di film convincenti mi avrebbe aiutato a superare con gioia gli ultimi giorni prima della riapertura delle sale.
Poi ho visto Artemis Fowl...
Chi questo Gennaio lesse la mia recensione di Tolo Tolo si ricorderà una frase molto specifica, ovvero: “Siamo solo a Gennaio, ma Checco Zalone potrebbe averci già regalato il peggior film del 2020”. E io ci credevo. Speravo con tutto il mio cuore che un film più brutto di Tolo Tolo non potesse uscire in questo 2020. Non potevo sapere che quella frase sarebbe stata smentita dopo soli 6 mesi e che a rubare il titolo al film di Zalone sarebbe stato un film prodotto dalla Disney e diretto da Kennet Branagh. Il regista di Hamlet (miglior adattamento di Shakespeare dopo Ran di Kurosawa), Enrico V, Gli Amici Di Peter, Nel Bel Mezzo di Un Gelido Inverno e Molto Rumore per Nulla ora è anche il regista di Artemis Fowl.
Questo non è solo il peggior film che io abbia visto nel 2020, è molto peggio. Il film di Kennet Branagh, sempre che l’abbia diretto lui per davvero, è il punto più basso che la Disney abbia mai toccato in tutta la sua storia. Potrà sembrare un’esagerazione, ma invece è la pura realtà. Quando vidi il remake uscito nel 2019 del Re Leone rimasi disgustato dalla visione di un film senza alcun contenuto al suo interno. Una delle più insulse operazioni commerciali che mi sia mai capitato di vedere in tutta la mia vita. Davanti a tale orrore pensai: “Come può la Disney far peggio di così? Cosa ci può essere di più anti-cinematografico dell’ultimo Re Leone?”.
Con Artemis Fowl abbiamo superato il limite di ciò che può e non può essere considerato cinema. L’unica altra occasione in tutta la storia del cinema in cui ho visto uno spreco di soldi di queste proporzioni (nello specifico di 150 milioni di dollari) è stato nel caso di Transformers 5 di Michael Bay.
Diciamolo chiaramente, il film di Kennet Branagh è insostenibile sotto ogni singolo aspetto. La regia, la recitazione, il montaggio, la scrittura, gli effetti visivi... Non si può salvare nulla. Questo è il livello a cui la Disney vuole abituare il suo pubblico? Questo è il meglio che può offrire la major più importante al mondo per saziare il desiderio di intrattenimento delle persone?
Vedendo la media di 4.0/10 su Imdb e quella di 1.3/5 su Letterboxd direi che il pubblico non ha esattamente apprezzato questo adattamento della celebre saga letteraria.
Tale affronto nei confronti del cinema non può rimanere impunito, quindi ora parliamo di cosa rende Artemis Fowl il film più odiato di questo 2020.
Decidere come iniziare la recensione di questo film è come ritrovarsi nei panni di un pazzo sadico che tiene il suo prigioniero incatenato al muro. Non c’è alcun limite a quello che il sadico può fare per torturare il povero sventurato e quindi il killer stesso non sa come iniziare la tortura. Ci sono talmente tante cose che posso dire riguardo la qualità scadente di questo film che non so bene come iniziare.
Pertanto leggiamo assieme la sinossi della pellicola: “Il Film ruota attorno alle vicende di Artemis Fowl, un geniale dodicenne appartenente a una lunga stirpe di criminali. L’obiettivo del giovane è ritrovare il padre misteriosamente scomparso. Nelle sue ricerche il piccolo scoprirà l’incredibile mondo delle fate”.
Trama interessante, dico bene? Peccato che questa non sia la vera trama del film.
Avete presente il trailer dove sembra di vedere il protagonista e il suo aiutante andare da una parte all’altra del mondo alla ricerca del padre? Quel trailer è un’ulteriore presa in giro in quanto il film è ambientato interamente all’interno della villa di Artemis Fowl e quest’ultimo non esce mai da casa sua nella ricerca del padre. L’ambientazione umana è quella di una villa che dovrebbe trovarsi in Irlanda ma che per come è girata sembra Caprera.
Io vorrei provare a spiegare la trama di Artemis Fowl, ma la triste realtà è che il film di Kenneth Branagh non ha una trama. Il film è solo una lunga sequela di coincidenze che portano a sviluppi narrativi incomprensibili. L’unica parvenza di sceneggiatura risiede nella ricerca di un oggetto magico chiamato aculos (risparmiamoci le battute oscene e i doppi sensi perché sennò non ne usciamo più). Il problema è che per tutto il film non si capisce chi lo stia cercando, chi sia in possesso di quell’oggetto, quale sia la sua funzione e perché esso abbia tutta questa importanza. I personaggi dicono “dobbiamo trovare l’aculos”, ma nessuno tenta mai di cercarlo. L’oggetto magico in grado di capovolgere le sorti della sceneggiatura viene trovato per puro caso da un personaggio che non lo stava neppure cercando nel bel mezzo del film. Non sapremo mai perché si trovava lì, come abbia fatto a trovarlo e che cosa sia a tutti gli effetti questo aculos. In un film normale questo oggetto magico sarebbe stato il McGuffin da cui poi sarebbe partita tutta la trama del film. Col fatto che questo McGuffin ci viene presentato ma non ha mai realmente un ruolo nello sviluppo delle vicende, il film sembra non iniziare mai. Non c’è uno sviluppo nelle sequenze che vengono narrate. Il film inizia, ma quando comincia a succedere qualcosa, finisce.
Gli sceneggiatori tentano malamente di creare un universo dove coesistono allo stesso tempo il mondo sotterraneo delle fate e quello in superficie degli umani, che vengono chiamati "fangosi". Assistiamo quindi a uno dei World-Building peggiori che io abbia mai visto in tutta la mia vita. Non capiamo il contesto in cui agiscono i personaggi e non comprendiamo nulla del mondo in cui si svolgono gli eventi del film. Quel poco che capiamo della trama e del contesto è talmente involontariamente comico che rido solo a pensarci.
Praticamente le vicende del mondo fatato ruotano attorno a questo manipolo di fatine, cappeggiate dal comandante TUBERO, consigliati dal centauro POLLEDRO e di cui fa parte la soldatessa SPINELLO, che devono trovare l’ACULOS per tenerlo lontano dalle grinfie del malvagio OPAL KOBOI e tenere salva la loro comunità, ovvero la città di CANTUCCIO.
Comprendo che il fantasy debba avere nomi e location abbastanza inusuali e altisonanti, ma in questo film si sfonda il limite del trash e del kitsch per quanto riguarda elementi come i nomi, le ambientazioni e i design. Gli abitanti della città sotterranea sembrano personaggi usciti da un programma della Melavisione e non c’è alcun dettaglio minimamente affascinante che possa incantare o stupire i giovani che guardano il film.
Il problema più grande di Artemis Fowl è che non ha nulla al suo interno che possa rimanere impresso nel cuore del pubblico di bambini a cui si rivolge, in quanto ogni elemento è dimenticabile e realizzato malamente.
Non è possibile realizzare un film così brutto sotto il profilo tecnico con tutti quei soldi dietro la sua produzione. Se pensate di poter ritrovare la mano autoriale del regista di Hamlet o anche solo la regia decorosa degli ultimi film di Branagh rimarrete molto delusi dal risultato finale. Io credo che il film sia stato realizzato in fretta e furia e tagliato pesantemente. Ne sono abbastanza certo perchè molti attori che erano presenti nel cast principale non sono per nulla comparsi nel film e il montaggio della pellicola è stato ultimato in poche settimane per uscire su Disney Plus.
I due difetti più eclatanti sono ovviamente il montaggio e gli effetti speciali. In molti casi mi sono ritrovato a vedere montaggi talmente brutti da far sembrare che all’interno del film mancassero delle inquadrature. Invece con Artemis Fowl mi sono trovato per la prima volta a rendermi conto che per davvero mancavano delle inquadrature essenziali alla comprensione della scena. Ci sono degli stacchi di montaggio così rivoltanti che anche uno spettatore qualunque si renderebbe conto che mancano parti delle scene. Dove tutte quelle inquadrature mancanti siano finite non si sa. Così come non si sa come mai in certi momenti il film vada volutamente a scatti, come se stessimo guardando un file scaricato da Torrent. Non è un problema della mia connessione, mi è stato confermato da numerose persone che hanno visto il film e ho capito che quella specie di lag era voluto.
Per quanto riguarda gli effetti visivi la computer grafica è ai livelli di film brutti degli anni ‘90 come Lost In Space o il Godzilla di Emmerich. Ve lo chiedo di nuovo, dove sono andati a finire tutti quei soldi? Come mai il centauro è fatto così male e galoppa con quelle movenze orribili? Come mai l’assalto alla casa è fatto peggio della battaglia finale della Minaccia Fantasma? Come mai il troll è peggiore di quello del primo Harry Potter? Come mai un film del 2020 è visivamente più blando di un film del 2001?
Il film non è solo orribile visivamente, ha molti altri problemi.
Il cast ad esempio è assemblato malamente. Judi Dench dopo aver partecipato all’orribile Cats (che non è brutto quanto Artemis Fowl) interpreta nuovamente un ruolo barocco e senza personalità. Come sprecare un’attrice di talento dandole un ruolo per cui non meritava di essere presa in considerazione. Judi, se hai bisogno di soldi te li posso dare io, non rovinarti la carriera in questo modo.
Poi è presente un Josh Gad totalmente fuori parte che fa per tutto il film un’imitazione scadente di Jack Black e che interpreta un nano identico nell’estetica all’Hagrid di Harry Potter. Gli autori del film ci delizieranno e ci faranno empatizzare con tale figura attraverso una scena bellissima dove il personaggio spalancherà la bocca con un effetto digitale orribile, comincerà a mangiare il terreno alla velocità della luce e al contempo evacuerà tali pezzi di terra sotto forma di escrementi.
Si, avete capito bene.
La ciliegina sulla torta sarà un Colin Farrell talmente svogliato e annoiato da sembrare per tutto il film sotto ostaggio della Disney.
Il punto più basso del cast è però raggiunto dall’attore adolescente protagonista. Io comprendo che trovare un attore bravo di quell’età sia difficile, ma anche un bambino del teatro della parrocchia riuscirebbe a recitare meglio di tal Ferdia Shaw. Quel ragazzino è fisicamente incapace di cambiare espressione. Il suo è uno dei visi meno espressivi che abbia mai visto. Ci sono alcuni primi piani dove è talmente gelido da non sembrare neppure umano. Facendo le mie ricerche ho scoperto che questo ragazzino è il nipote di Robert Shaw, ovvero il Capitano Quint de Lo Squalo. Qualcuno sul sito dovrebbe fare una playlist chiamata “I Raccomandati Di Spielberg”, contenente tutti quegli attori e registi che sono riusciti a trovare lavoro solo perché in qualche modo collegati al buon Zio Steven. Il bello è che su Wikipedia c’è pure scritto che è stato scelto tra più di 1200 attori candidati. Che coincidenza che per puro caso abbiano scelto proprio il nipote di uno dei più famosi attori britannici dello scorso secolo.
Una cosa che però sono certo rimarrà nella memoria collettiva riguardo questo film è il cattivo Opal Koboi, che mi è rimasto impresso per tutti i motivi più sbagliati. Il povero Opal è infatti uno degli antagonisti peggiori che la Disney abbia mai creato. Il personaggio è un cretino con un cappuccio nero che gli oscura sempre la faccia, che non si riesce a vedere nemmeno quando una luce verde fosforescente proveniente dal suo telefono (?) gli illumina il viso. La sua voce è ovviamente modificata e il design ricorda molto uno di quei cattivi da Z-Movie di fantascienza anni ‘80. Un personaggio con la presenza scenica di uno scolapasta, senza alcun tipo di piano malvagio, senza motivazioni e che escluso rapire il padre del protagonista non compie mai alcun gesto realmente da antagonista. L’unica cosa che fa è chiamare il ragazzino per farsi dare un oggetto con il quale alla fine Artemis stesso salverà il padre dalle sue grinfie. Il personaggio esprimerà magistralmente le sue emozioni urlando e gridando.
Che profondità, che spessore, che scrittura!
Non ti dimenticheremo mai O...
Okappa...
Opolco...
Okolko...
Vabbè, quello lì.
In molti giustificheranno le lacune di sceneggiatura di questo film dicendo che il prodotto è destinato a un pubblico di bambini. Non sono d’accordo nel sostenere che un prodotto cinematografico, solo perché destinato ai più piccoli, non debba rispettare alcuno standard qualitativo. Anzi, proprio perché destinato a un pubblico di bambini il film dovrebbe essere scritto in modo quantomeno decoroso. Non possiamo educare i più piccoli attraverso film mal fatti che non insegnano nulla e che non potranno riguardare quando saranno più grandi. Esistono i film della Pixar, dello Studio Ghibli, gli stessi classici Disney... con tutti questi film che riescono a divertire e a istruire i bambini attraverso sceneggiature scritte bene perché dovrei far vedere loro Artemis Fowl?
Il film non ha senso fin dal principio, perché non puoi basare l’intera storia sulla narrazione di un narratore interno alla vicenda che si fa arrestare e poi liberare senza alcun motivo. Voleva raccontare la storia di Artemis Fowl. Perché mai avrebbe dovuto farlo? È solo una scelta narrativa messa in scena in maniera pietosa per terminare il film con un Cliff-hanger che probabilmente non porterà da nessuna parte in quanto il film sta venendo giustamente massacrato da quasi tutti quelli che l’hanno visto.
E i buchi di sceneggiatura non si fermano qui.
Il bambino scopre grazie all’intervento del maggiordomo che suo padre è un criminale. Come prima reazione cerca chissà cosa in giro per una stanza segreta e per trovare ciò che gli serve codifica nel giro di pochi secondi una poesia che il padre gli raccontava sempre. Nonostante non sia mai stato in quella stanza sa benissimo dove cercare cose che nemmeno conoscendo la poesia avrebbe potuto sapere che esistessero. Lui ovviamente sa tutto sulle creature magiche grazie alle storielle che gli raccontava il padre e a cui egli non ha mai creduto. Successivamente rapisce la fata sparandole con un sonnifero e piazzandola in una gabbia fatta letteralmente solo di legno, che durante il film verrà distrutta come se fosse fatta di cracker.
Poi prepara tutto quanto un piano a detta degli sceneggiatori “geniale” per ingannare l’esercito di fatine, che non si capisce nemmeno in cosa consista perché lui non fa nulla a parte dire “ho rapito la fatina e finché non ve ne andate non la libero”. Loro potrebbero benissimo fare irruzione nella casa ma non lo fanno perché a detta loro “non possono entrare senza permesso”, dettaglio che non ci viene spiegato e che non ha il minimo senso. Soprattutto considerando che durante il film fanno entrare Josh Gad e verso il finale pure un troll per far rubare loro l’aculos, quindi come funzionerebbe questa cosa del permesso per entrare?
Il film inoltre crea un climax totalmente inutile e che non serve a nulla legato alla struttura che le fate creano per bloccare il tempo intorno alla casa di Artemis. A un certo punto la struttura comincia ad andare in sovraccarico e altera la realtà presente all’interno della gigantesca sfera di energia. Una distorsione della realtà che ci vogliono far credere sia qualcosa di importante ma che poi si risolve nel nulla più assoluto.
Sul finale il protagonista e la fata che ha rapito si stringeranno la mano dicendo letteralmente “saremo amici per sempre” anche se si sono incontrati per la prima volta giusto 2 ore prima. Alla fine il countdown che il cattivo aveva dato al suo nemico scade e attraverso l’aculos il protagonista riesce a salvare il padre. Quindi l’oggetto che il cattivo voleva per fini personali e che egli ha chiesto ad Artemis di portargli è anche l’unico oggetto in grado di liberare il padre del protagonista. Grande mossa sceneggiatori del film!
Inoltre, io non vorrei citare il razzismo in un periodo delicato come questo, ma il film contiene alcune immagini decisamente razziste che mi hanno fatto ridere a crepapelle.
Prima di tutto l’intera sequenza ambientata a Martina Franca contiene quanti più stereotipi sugli italiani abbia mai visto in vita mia. Ogni singolo elemento della scena ci fa sembrare sottosviluppati in confronto alle altre nazioni del mondo. Poi qualcuno dovrebbe spiegare agli americani che Catania (la fata esce dall’Etna attraverso una supposta fantascientifica) e Martina Franca sono un tantino più distanti di quello che vogliono farci credere, ma quelli della Disney evidentemente non hanno voglia di studiare la geografia di un paese prima di ambientarci uno dei loro film.
Inoltre il film contiene il personaggio nero più ariano che abbia mai visto. Ha dei capelli dipinti di bianco e delle lenti azzurre/celesti che lo fanno sembrare il personaggio di Iron Sky che i nazisti trasformano in un uomo bianco.
Una scelta estetica decisamente di cattivo gusto.
Questo personaggio darà origine alla scena più trash del film, dove il maggiordomo verrà schiacciato da un troll alto 4 metri e ne uscirà senza un graffio, salvo poi morire per le ferite ricevute. Il bello è che questo personaggio muore senza aver perso nemmeno una goccia di sangue e senza essersi rotto nemmeno un osso, nonostante gli siano caduti chissà quanti chili sulla schiena. Muore totalmente a caso per creare pathos nel modo più esilarante possibile. Il personaggio ovviamente verrà resuscitato subito dopo perché la Disney non può inserire una scena matura in un suo film, sarebbe controproducente.
Ovviamente lo sceneggiatore sceglie di lasciare migliaia di porte aperte per il seguito e ci lascia con un colpo di scena totalmente inutile. Particolarmente irritante è la frase finale detta dal nostro protagonista:
“Io sono Artemis Fowl, genio del crimine”
Ma quando? Ma dove? Ma chi ti conosce?
Fino all’altro giorno giocavi con i lego e ora sei un genio del crimine? Non hai fatto nulla per tutto il film, perché dovresti essere un genio del crimine?
Il bello è che questo personaggio ci viene spacciato per un genio, ma durante il film non fa assolutamente nulla di importante.
Esattamente come il film, che per tutta la sua durata si spaccia come tale ma ogni elemento al suo interno lo fa assomigliare più a un trailer che a un lungometraggio.
Artemis Fowl è un disastro.
Lo considero seriamente uno dei peggiori film della storia del cinema. Con il budget speso sarebbero potuti essere realizzati decine di film più interessanti e invece la Disney ha optato per il solito blockbuster senz’anima. Ma stavolta siamo arrivati a un livello di inettitudine filmica che raramente ho visto nella mia vita.
Molti hanno confrontato il film ad altri adattamenti ignobili come Eragon, Percy Jackson o Death Note, ma sinceramente l’unico film tratto da un libro o da un fumetto che abbia mai raggiunto tali livelli di orrore è Dragonball Evolution di James Wong. Considero Dragonball Evolution peggiore solo perché sono a conoscenza di quanto l’opera originale sia stata deturpata, mentre invece non avendo mai letto il libro da cui questo film è tratto non so quanto c’è di attendibile.
Conoscenti che l’hanno letto mi hanno detto che il libro con il film non centra assolutamente nulla e che ogni singola parte è stata modificata. In particolare il romanzo originale che mi è stato descritto mi è sembrato molto più maturo e adulto di quello che invece avrei pensato guardando il film. Addirittura il protagonista sembra quasi essere il vero cattivo della storia a detta di alcuni, mentre questo bamboccio del film è più vicino a un Harry Potter dei poveri.
Per concludere, il film ha scontentato: amanti della saga letteraria, amanti del cinema, amanti dei film fantasy, amanti dei film d’intrattenimento, amanti della Disney, amanti di Martina Franca e circa il 95% delle persone che lo hanno visto. Alle persone che l’hanno apprezzato vorrei quindi chiedere con tutto il cuore cosa c’è da salvare in questo ennesimo disastro targato Disney.
Lascio a tutti il diritto di esporre ciò che di positivo avrebbe il film, perché tolto il fatto che dura poco non riesco a trovare nulla da salvare all’interno di questo incubo audiovisivo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta