Regia di Yvan Attal vedi scheda film
"Mon Chien Stupide" (finalmente un titolo conservato in originale) è diretto ed interpretato da Yvan Attal ed è tratto da un libro di John Fante, di cui Bukowski così diceva: "Fante is my God". Classificato come "commedia", sembrerebbe più opportuno invece considerarlo una drammedia, dato che l'unico ingrediente ironico è il "vizietto" del cane in oggetto. Il mastino napoletano del manifesto in effetti non è il protagonista della vicenda, ma l'elemento catalizzatore del disfacimento della famiglia del protagonista, uno scrittore nel bel mezzo di una crisi creativa e di identità. Curioso è il fatto che i due protagonisti, lo stesso Yvan Attal e Charlotte Gainsbourg siano marito e moglie anche nella realtà, dal 1991, lo stesso dicasi per Ben Attal che interpreta il loro figlio maggiore nella finzione. La pellicola non presenta punti deboli, l'interpretazione di tutto il cast è ottima, così la regia, i movimenti di camera sono di altissimo livello, non le solite inquadrature ballonzolanti, ma slittamenti laterali a volte quasi impercettibili che contribuiscono significativamente alla narrazione, e molto indovinate sono anche le scenografie. Capitolo a parte merita la magnifica colonna sonora di Brad Mehldau, pianista jazz statunitense, un contributo molto importante che raggiunge l'acme verso la fine del film con una versione da pelle d'oca di "And I Love Her" dei Beatles. Last but not least la sceneggiatura, che non si distingue particolarmente nella prima parte della pellicola per poi spiccare il volo fornendo allo spettatore alcuni passaggi emozionanti:
"Se riesci a restare seduto nel silenzio dopo aver ricevuto una cattiva notizia
Se quando la fortuna ti volta le spalle resti completamente calmo
Se puoi mangiare con gioia tutto quello che è stato messo nel tuo piatto
Se puoi correre tutto il giorno e addormentarti la sera senza un bicchiere o una pillola
Se sei capace di provare soddisfazione ovunque ti trovi
Allora probabilmente sei un cane."
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta