Regia di Roger Spottiswoode vedi scheda film
Elliot Carver (Pryce) è un magnate dell'editoria con velleità politiche e smoderata mania di grandezza, un Berlusconi nemmeno troppo immaginario, per intenderci. Per ottenere le esclusive sulla televisione cinese, decide di scatenare una guerra tra Cina e Gran Bretagna portando fuori rotta una nave della flotta inglese per poi affondarla facendo ricadere la colpa sui cinesi. Ma a Londra hanno mangiato la foglia e James Bond, più supertecnologizzato e griffato che mai, è pronto per risolvere la questione e salvare l'umanità dal terzo conflitto mondiale. Nella direzione del 18esimo episodio della saga di 007, scritto dallo specialista del genere Bruce Feirstein, Spottiswoode si abbandona allo spettacolo puro: gadget elettronici d'ogni tipo la fanno da padrona, mentre gli umani sono trattati puramente come bersagli per il tiro a segno. A fronte di tanto arsenale di effetti speciali, l'apologo sul quarto e il quinto potere suona pleonastico. Ma il divertimento - se si chiudono tutti e due gli occhi sui contenuti - è assicurato. Da non perdere, come sempre, i titoli di testa, puntellati da Tomorrow never dies cantata da Sheryl Crow.
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