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Tess

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su Tess

di Carlo Ceruti
8 stelle

Un grande film asciutto, tragico e poetico.

E' un Polanski al vertice dell'ispirazione e della poesia quello di Tess, che dà vita a un film che mantiene fortemente intatta la sua origine letteraria e che riesce a esprimere al meglio l'impatto drammatico della vicenda. Tess anche grazie a quei bellissimi quanto cupi e grigi paesaggi inglesi, riesce a rendere alla perfezione l'ambientazione di un'epoca dura e carica di ingiustizia, in cui le donne erano relegate a interpretare un certo tipo di ruolo mentre gli uomini un altro, un'epoca in cui le classi sociali erano più che altro caste chiuse rigidamente marcate e in cui la religione era poco altro che una strategia di sopravvivenza. E la povertà e la miseria che vediamo, i paesaggi freddi e innevati in cui i personaggi si arrangiano alla meglio per sopravvivere, si tingono di una tragica e bellissima poesia.

Il destino della protagonista, un'eroina povera ma forte e testarda, sicura dei propri principi e intrisa di un'onestà morale a metà tra l'ingenuità e a metà (o forse più) tra un irresistibile desiderio di autodistruzione, appare segnato fin dall'inizio, un destino simile a quello di molte altre donne della sua generazione e della sua classe sociale; tuttavia ella, a differenza delle altre, che pure ha molte occasioni per cambiare il suo presente e fare fortuna, sembra procedere speditamente verso una drammatica fine che una parte di sé pare ardentemente desiderare.

Nastassja Kinski, con la sua bellezza dura e austera, i suoi occhi sicuri, forti e sempre pieni di rassegnata sofferenza, è estremamente efficace nel suo ruolo. La sua indomita vocazione al martirio, è evidente quasi da subito e in lei spesso si tinge di un'impenentrabile e inscalfibile fierezza, come se la morte a cui va pian piano incontro fosse per lei una specie di riscatto da una vita crudele e infame. E la sofferenza che prova a volte si tinge di uno strano autocompiacimento, che confina col puro masochismo. Tuttavia anche gli altri personaggi risultano estremamente azzeccati.

Il finale, così incredibilmente romantico quanto asciutto e tragico, è forte come un pugno allo stomaco e lascia quasi esterrefatti.

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