Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Spoiler pesanti.
In un film come questo diventa prioritario (per salvarlo) separare i contenuti tecnici dai contenuti del narrato.
Tecnicamente è ineccepibile, fotografia ultra, ambientazioni e costumi al top. Atmosfere nordiche rese con maestria.
La vicenda invece è melodrammatica e spesso melensa…ma è colpa del romanzo non di Roman. Si, lo so…c’è la situazione dei contadini, la loro ignoranza nella quale sguazza la dottrina da timorati di Dio, la cristallina rettitudine comportamentale ed etica di Tess, le differenze sociali finalmente condannate e combattute dal Capitale. I tempi cambiano, nuovi traguardi sociali si profilano all’orizzonte per i giovani emergenti ma,.... il solito cattivone narciso e stupratore, l’idiota comunista incapace di accettare un altrui passato incolpevolmente travagliato (principalmente a causa di una violata verginità e poi...perchè ci si confessa dopo il matrimonio?), il rifiuto e le conseguenti angherie subite da Tess, il finale ravvedimento dell’idiota (amore che va, amore che viene trallallero trallallà) , la casina galeotta e disabitata nella quale, finalmente e dopo anni, si consuma il matrimonio, il tutto farcito con omicidio finale e massi ciclopici di (Stonehenge?) come scenario omaggiante al sole di una nuova vita, mi hanno fatto gridare alla banalità, solo mediata dall’incontestabile qualità filmica. Ho visto la versione tagliata e quindi devo essermi perso (fortunatamente) la forca finale. Giudizio tecnico 9, contenuti 4 fa 6,5. Guardatelo, come faccio io con Tarantino, solo per apprezzare cosa sia essere dei veri registi.
Torno ai miei amati film dell’est.
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