Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Lo scrittorucolo Ivan, detto Vanja, è cresciuto in un'agiata famiglia adottiva, innamorandosi della coetanea Natascia. Una volta adulti, la loro possibile unione è però contrastata dall'arrivo di Alioscia, giovane rampollo di una ricca famiglia nobile.
Uno dei primissimi lavori licenziati da Vittorio Cottafavi per la televisione di Stato è questa riduzione per il piccolo schermo del celebre romanzo di Fjodor Dostoevskij, datato 1961; il regista è già abituato allo stile, ai toni e ai mezzi sfruttabili per questo tipo di lavoro e la confezione poco più evoluta di quella teatrale, una sorta di teatro filmato insomma, è sostanzialmente figlia dei suoi tempi. Nonostante l’ambientazione in terra russa delle vicende del testo di partenza (qui adattato con una sceneggiatura che Cottafavi firma insieme a Franca Cancogni e Francesco Thellung) e nonostante il secolo o quasi trascorso da esse (siamo nel 1958), la storia trova ancora motivi di grande interesse nelle descrizioni dettagliate dei personaggi e nell’evoluzione delle loro interrelazioni, che mostrano uno spaccato sociale di evidente intensità; a servire doverosamente il testo di Dostoevskij davanti alla macchina da presa si alternano interpreti del calibro di Enrico Maria Salerno, Vira Silenti, Ivo Garrani, Anna Maria Guarnieri, Mario Feliciani, Evi Maltagliati, Vittorio Sanipoli ed Eleonora Morana. Trasmesso in quattro puntate da un’ora e venti minuti ciascuna, fattore che azzoppa in modo sensibile il ritmo della narrazione. 4/10.
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