Regia di Domenico Paolella vedi scheda film
Quattro episodi a sfondo eroticomico (tranne il terzo, per motivi effettivamente incomprensibili): questo stratagemma veniva usato 10-20 anni prima per sfoltire le sceneggiature in sovrappiù o dare una chance a quelle troppo corte o poco significative per essere sviluppate oltre il corto. Nel 1979 francamente siamo un po' in ritardo per questo tipo di operazione e Paolella, autore di serie B/C (innumerevoli i suoi Maciste e svariati i musicarelli), non se ne rende probabilmente neppure conto. Ha comunque a disposizione un buon cast (c'è perfino Funari in un episodio!) e le storielle non sono male, seppure non brillino per originalità, tranne la seconda (appunto quella con Funari e Salce). Sceneggiatura di Teodoro Agrimi e Antonio Fiore; briciole di erotismo, ma la volgarità è quasi sempre sottintesa (tranne le megalitiche flatulenze di Cochi nel terzo episodio). 4,5/10.
Quattro episodi su raggiri sentimental/sessuali (tranne, inspiegabilmente, il terzo). Un finto cieco trascorre una notte di sesso con la compagna di cuccetta, ma viene rapinato; un industriale viene attirato dalle grazie di una inserviente, ma la ragazza mira a farsi concedere in cambio un posto di lavoro migliore, e pure uno per il marito, il fratello ed un amico; un manager deve defecare mostruosamente: ci riuscirà soltanto dopo ore, tornato a casa: ma purtroppo nell'ascensore, a un passo dall'arrivo; un prete per eeditare deve soddisfare una clausola che lo vuole padre entro nove mesi.
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