Regia di Susanne Bier vedi scheda film
Un cupo racconto a metà tra l'horror e il fantascientifico con una brava protagonista.
Di misteriose epidemie virali capaci di decimare tragicamente il genere umano, al cinema abbiamo visto parecchie declinazioni, tuttavia si tratta di un tema sempre coinvolgente e attuale, alimentato oggi più che mai dalle frequenti notizie su oscure malattie e catastrofi naturali diffuse dai mezzi di comunicazione di massa e dalla rete.
È stata soprattutto la rete a decretare il grande successo di questa pellicola prodotta e distribuita da Netflix (e dunque destinata alla fruizione di un pubblico tutto sommato ristretto) che si può catalogare nel filone dell’horror fantascientifico e che, pur non essendo originalissima in termini di dinamiche narrative e scenari apocalittici, riesce comunque ad intrattenere, interessare e suscitare qualche riflessione meno scontata del previsto, grazie alle molteplici chiavi di lettura.
Infatti, benché gli stessi personaggi protagonisti discutano varie ipotesi, la causa scatenante l’inspiegabile dilagare di suicidi tra la popolazione mondiale, non viene mai spiegata esplicitamente, restando invisibile e latente fino al finale, per certi versi onirico e catartico, in cui toccherà allo spettatore trarre le proprie conclusioni.
Una convincente e tormentata Sandra Bullock ricopre il ruolo dell’eroina principale della storia, una donna dall’indole libera e solitaria che si ritroverà a dover affrontare tale intangibile minaccia per salvare se stessa e i suoi due bambini.
La regia asciutta e calibrata di Susanne Bier ne esalta l’interpretazione, giocando con i piani temporali della storia, frammentando la narrazione e sovrapponendo presente e passato, creando la giusta tensione emotiva che avvince lo spettatore quanto basta, anche se forse i centoventi minuti totali si rivelano un po’ eccessivi e in alcuni momenti si ha la sensazione di stare facendo una maratona di una serie tv.
Tra gli altri attori del cast si segnala la presenza dell’ex atleta Trevante Rhodes e dei veterani John Malkovich e di Tom Hollander.
Incisiva ma non troppo invadente la colonna sonora, ben usati senza troppo eccedere gli effetti speciali.
Per chi è appassionato del genere è comunque un titolo da vedere.
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