Espandi menu
cerca
Parasite

Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Gangs 87

Gangs 87

Iscritto dal 12 ottobre 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 48
  • Post -
  • Recensioni 1149
  • Playlist 33
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Parasite

di Gangs 87
7 stelle

C'è qualcosa nel cinema coreano, che in realtà sembra essere proprio di tutto il cinema d'oriente, che finisce per restare impreganto in una pellicola anche quando questa tende a rassomigliare ai film che piacciono a noi occidentali; ecco allora che il risultato di questo strano miscuglio, finisce per comporre una pellicola dalla trama apparentemente semplice ma ricca di intersecazioni di pensiero.

 

Parasite, l'osannato film di Bong Joon-ho, vincitore dalla Palma d'oro allo scorso Festival di Cannes, è un film potente, disturbante già a partire dall'eloquente titolo, che non potete farvi scappare.Oltre alla lecita domanda: chi sono davvero i parassiti di questa moderna società incivile? Il film di Joon-ho si prende il compito di esplicare i motivi che conducono un essere umano a diventarlo e a perpetrare nell'esserlo.

 

Partendo da una fotografia dal netto contrasto, utilizzando la semplicità di immagini esplicite, arricchite da dialoghi riflessivi che però restano semplici, la pellicola (che è rientrata anche nella decina dei miglior film straniero per i prossimi Oscar) racconta di una famiglia priva di aspirazioni, il cui unico scopo sembra essere sfruttare il prossimo che verte in uno stato apparentemente più agiato; in questa spirale di sfruttamento dove nulla è veramente come sembra, le cose sfuggono di mano e la situazione si complica scivolando attraverso la botola del karma più puntale e cattivo che mai.

 

La sensazione di asfissia che si prova nel guardare gli occhi persi di alcuni dei protagonisti, quelli di Kim Ki-taek, interpretato da un eccellente Song Kang-ho su tutti, è una costante crescente che esplode ad un certo punto e si irradia per tutta la conseguente visione, e anche dopo. La cura di alcuni elementi, l'inserimento di dettagli apparentemente insignificanti, come la pietra che Ki-woo riceve in regalo da Min-hyuk, e che invece possiedono un proprio ruolo, è la parte più affascinante del film che non lascia mai alla deriva l'attenzione dello spettatore.

 

Per chi di voi ha la capacità di lasciarsi trascinare in un mondo che poco conosce e possiede la voglia di esplorare l'inconscio umano, la pellicola di Bong Joon-ho sembra essere lo strumento adatto.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati