Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film
In realtà, i poveri sognano i ricchi e alla base del film di Joon-ho Bong, c'è proprio questo sogno.
Questo regista coreano intelligente, particolare e talentuoso con una visione e una capacità di unire il film popolare all'alta classe intellettuale in un miscuglio inestricabile di grande suggestione ci aveva già offerto alcuni assaggi (ne avevo già parlato precedentemente http://bit.ly/BONG_JOON_HO) nel film The Host in cui c'è un mostro creato dall’inquinamento che rapisce le persone e le uccide. Poi, rapisce una bambina e solo la sconclusionata famiglia della bambina è in grado di fermare il mostro grazie ai legami della solidarietà e dell'affetto che superano qualunque distanza sociale… E anche in Snowpiercer, un altro film molto interessante, visionario, fantascientifico e fantapolitico c’è un treno che corre eternamente in un panorama innevato e praticamente è una sorta di Olimpo in cui da una parte ci sono i ricchi che vivono come dei e dall'altra parte tutti gli altri, cioè i poveri gettati alla deriva in una specie di carro bestiame… finché c'è una rivolta dei poveri contro i ricchi cioè dei mortali contro gli dei. Invece, questa volta in Parasite il regista coreano unisce questi due elementi. Da una parte la forza e gli affetti di una famiglia che per quanto sconclusionata e squinternata però ha fortissimi questi legami e dall'altra parte gli dei dell'Olimpo, che in questo caso non è più un treno, ma è una casa meravigliosa, stupenda, realizzata da un grandissimo architetto con spazi quasi magici di grande suggestione e un giardino che ha tutte le caratteristiche del giardino proibito. Un luogo fantastico e straordinario.
Il primo dei componenti della famiglia si insinua dentro proprio come un parassita e mentendo e mascherandosi scopre questo piccolo paradiso nella città dove piano piano riesce a far entrare tutti i suoi familiari. Questo gruppo si insinua proprio come se fossero parassiti nel tessuto connettivo della casa, diventandone praticamente i padroni. Quindi è l'assalto al cielo dei poveri verso l’Olimpo dei ricchi. Ma accade qualcosa di assolutamente imprevisto: una volta entrati nella casa i parassiti scoprono altri parassiti che vivono a loro spese, ignorati da loro e anche sfruttandoli…
Questo gioco degli equivoci, questa straordinaria scatola cinese - in questo caso una scatola coreana - che si apre rivelando un'altra scatola e poi un’altra è la classica commedia degli equivoci, dove però ogni equivoco in realtà è una specie di armadio che nasconde uno scheletro e ogni scheletro che esce, non solo vuole vivere, ma pretende la sua porzione di felicità.
Quindi è una rincorsa dove non si sa che cosa si possa nascondere e l'abilità straordinaria di Bong Joon-ho è quella di trasfomare tutto questo in un apologo socio-politico e quindi rendere questa commedia una radiografia della Corea del Sud, ma in realtà di ogni altro paese del mondo a economia avanzata, dove l'apparente benessere nasconde una serie di parassiti, cioè una serie di sfruttati che cercano di sfruttare a loro volta in una scala infinita…
Se vi interessa la videorecensione completa potete trovarla qui:
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