Nella memoria di Marty, un divo internazionale, c'è un buco a proposito di un'orgia nell'eccentrico night club di un amico di Miami. Diciotto mesi dopo, a New York, Matty frequenta gli alcolisti anonimi, ha una nuova fidanzata e vive quietamente: restano però, ossessivi e inspiegabili, gli incubi legati a quella notte. Per risolverli, deve tornare a Miami e costringere Micky a rivelargli la verità. Che può essere peggiore dell'incubo.
Note
Senza la perfezione narrativa e suggestiva della costruzione per generi che illumina i suoi capolavori, e senza il rigore ossessivo dello sceneggiatore Nicolas St. Johns (quasi un "co-autore"), Ferrara si abbandona a una sorta di scavo impietoso del mondo e del mestiere del cinema. Nel film si mescolano costantemente realtà e finzione, ricordi e incubi, annullando qualsiasi senso della misura e dell'umanità, sfalsando le percezioni e le dimensioni. E, come accadeva in "Occhi di serpente", anche qui Ferrara si abbandona un po' a una "voglia d'autore", quasi dovesse servirsi di vezzi formali per dimostare di essere un cineasta "serio".
Matty (Matthew Modine) è un attore di fama internazionale tormentato dalla droga e dall'alcool che consuma normalmente in dosi massicce. Ama Amy (Bèatrice Dalle) e vorrebbe sposarla ma quando questa gli confida di aver abortito un loro bambino perchè non aveva intenzione di dargli un padre tossicomane, Matty la tratta male e lei fugge non facendosi più vedere. Passano… leggi tutto
VOTO : 6++. Abel Ferrara è un regista che si porta in dote un talento naturale che pochi altri possono dire di possedere, ma nel suo essere geniaccio, caratteristica che comunque spesso gli consente (come in questa circostanza) di cadere in piedi, ha anche una “malsana” propensione, soprattutto nella seconda parte della sua carriera (che questo film potrebbe anche demarcare così ad… leggi tutto
In vent'anni - fino a questo Blackout - di carriera, Ferrara è sempre rimasto a gironzolare attorno alle stesse tematiche, pur riuscendo a metterle in scena di volta in volta con sfumature differenti; qui riprende la critica al sistema hollywoodiano di Occhi di serpente, la decadenza inarrestabile de Il cattivo tenente e l'impossibilità di affrontare in maniera sincera la dipendenza (The… leggi tutto
voglio fare un piccolo omaggio a questo immenso regista, che tanto mi ha dato e mi continua a dare, e specialmente ai suoi anni 90, il periodo dei suoi grandi capolavori. basso budget e pretesa del sangue dai…
VOTO : 6++. Abel Ferrara è un regista che si porta in dote un talento naturale che pochi altri possono dire di possedere, ma nel suo essere geniaccio, caratteristica che comunque spesso gli consente (come in questa circostanza) di cadere in piedi, ha anche una “malsana” propensione, soprattutto nella seconda parte della sua carriera (che questo film potrebbe anche demarcare così ad…
Abel Ferrara è sicuramente un grande regista ma nello stesso tempo un volto poco noto al grande pubblico! Per questo ho deciso di creare una lista dei suoi migliori film!
In vent'anni - fino a questo Blackout - di carriera, Ferrara è sempre rimasto a gironzolare attorno alle stesse tematiche, pur riuscendo a metterle in scena di volta in volta con sfumature differenti; qui riprende la critica al sistema hollywoodiano di Occhi di serpente, la decadenza inarrestabile de Il cattivo tenente e l'impossibilità di affrontare in maniera sincera la dipendenza (The…
Quando inafferrabili trappole mentali operano oltre ogni possibilità di comprendere. Quando irreali livelli di rappresentazione dell’alienante realtà si sovrappongono alla complessità dell’ambiente esterno per…
Visionario e psichedelico, come le droghe e l'alcool che assume costantemente il protagonista....ma freddo, proprio perchè ci mostra una realtà che conosciamo e immaginiamo, quella dei divi e delle rockstar che sempre più spesso perdono la vita perchè si autodistruggono. Bello formalmente ma vuoto, come il vuoto assoluto delle vite che rappresenta.
Abel Ferrara indaga qui il senso di colpa muovendosi all’interno del mondo del cinema. Il protagonista di Blackout è Matty, un divo del cinema tormentato da dipendenze di natura diversa: c’è la dipendenza da Annie, e poi la dipendenza dall’alcool e dalla cocaina. Quando scopre che Annie ha abortito perché non vuole partorire il figlio di un tossicomane,…
La potenza distruttiva delle tossicodipendenze e quella manipolatrice della televisione e del cinema. Ferrara affronta alcune delle sue ossessioni, accantonando, per una volta, quella religiosa. Lo fa anche cercando di innovare il proprio stile registico. Io, tuttavia, continuo a preferire il Ferrara di Fratelli.
Quando l'occhio "meccanico" intercetta porzioni di realtà e tende a identificare chi guarda con chi è guardato generando di fatto uno scambio di identità tra la realtà a una sua parziale…
Quello di Abel Ferrara è un cinema che si nutre di sensazioni malsane tanto è percorso dalle continue riflessioni sull'irriducibilità del male. Il centro privilegiato della sua indagine è la…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (2) vedi tutti
E' un delirio che annoia.
commento di sonicyouthUn film spiazzante e nello stesso tempo bellissimo. Affascinte questa caduta negli inferi di un uomo.
commento di florentia viola