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Noi

Regia di Jordan Peele vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Noi

di ilcausticocinefilo
4 stelle

Titolo molto probabilmente sottilmente ironico (US è anche la sigla degli Stati Uniti, volendo) per l’opera seconda di Peele, attesissima a seguito del successo del precedente Scappa – Get Out, che però, come al solito, è stata fatta oggetto di un’acclamazione decisamente esagerata dalla critica d’oltreocea­no e da una parte di quella italica.

 

Quando invece Noi non può rappresentare altro che una grossa delusione, specialmente per chiunque abbia apprezzato il prece­dente film del regista e di conseguenza si sia approc­ciato a questo sua nuova opera con le più rosee aspetta­tive.

 

 

locandina

Noi (2019): locandina

 

 

Noi è uno pseudo-horror che non fa per nulla pau­ra ed è anzi tremendamente prolisso (la scena alla spiaggia, per citarne una tra le tante, è sostanzialmente inutile), in particolare nella prima mezz’ora che già co­mincia a suscitare dei dubbi circa dove voglia andare a parare. Meglio, inizia a suscitare dei dubbi circa la ri­soluzione della vicenda, se riuscirà o meno, in altri ter­mini, a venire a capo del grande marasma a cui ha dato origine. Naturalmente, alla fine, non vi riesce.

 

Ed anzi qui iniziano i veri punti dolenti dell’opera, che al mo­mento di tirare le somme produce una serie sempre cre­scente di buchi, anzi voragini narrative che ne inficiano irrimediabilmente la tenuta e inducono quasi a credere che meglio si sarebbe fatto a lasciare tutto nell’indeter­minatezza

(ATTENZIONE, SPOILER: Innanzitutto, qualcuno, in pratica, ha crea­to centinaia di migliaia, forse milioni, di cloni. E come? Infiltrandosi di notte nelle case degli “originali” per prelevare il sangue ad ognuno e poi estrarne il DNA? O magari prelevando a tutti il sangue con qual­che scusa, magari per questioni di salute, per poi utiliz­zarlo per i propri biechi scopi? Roba da cospirazione totalitaria segretissima. Poi dunque questo qualcu­no scopre che i corpi si possono effettivamente clonare, ma una fantomatica anima no? E che di conse­guenza i cloni rimangono legati agli originali, come un’ombra. Dunque, cerca di sfruttarli per “control­lare” a distanza le persone “di so­pra”. A che pro? Non è dato saperlo. Ma soprattutto se davvero sono come ombre [due corpi, una sola anima in sostanza] perché diavolo allora di punto in bianco, nel pre­sente, riescono a muoversi libera­mente facendo quello che vogliono? [Mentre nella scena sul finale, ambientata trent’anni prima, che spiega cosa sia avvenuto alla spiaggia, tutti sembrano ancora legati alle azioni dei loro cloni di sopra, a parte Red, ovvero l’Adelaide “cattiva” che di colpo riesce a muo­versi come le pare]. Il “qualcuno” che ha creato tutto questo disastro, poi, chi è? Il governo? E che fine ha fatto? Una volta messo a punto il piano, perché l’Adelaide andata fuori di senno perde così tanto tempo con il suo doppio, fermandosi pure a fare un lungo monologo, mentre a quanto pare tutte le altre persone sono state uccise rapidamen­te senza tanti convenevoli? Cos’è, voleva “assaporare” la propria vendetta? Beh, se questo è, ha scelto in­dubbiamente il metodo più stupido, di­videndo la propria famiglia e lasciando così spazio alla possibilità che a prevalere fos­sero i nemici giurati FINE SPOILER).

 

 

Lupita Nyong'o, Winston Duke, Shahadi Wright Joseph, Evan Alex

Noi (2019): Lupita Nyong'o, Winston Duke, Shahadi Wright Joseph, Evan Alex

 

 

Come se tutto ciò non bastasse, la per nulla richiesta “rivelazione” finale non fa altro che ingarbugliare e ridi­colizzare an­cora di più l’intera faccenda

(SPOILER: Dunque, sin dall’inizio, quella “di sopra” era l’Adelaide cattiva, in altri parole Red, la “bimbetta malefica” che prima viveva di sotto. Ma allora che senso ha che sia sempre così spaventata e impaurita visto che è perfettamente a conoscenza della situa­zione, ovvero dell’esistenza dei cloni? Forse ha perso la memoria, come si fa no­tare nel corso del film, ma anche qui si creano dei problemi: difatti, se l’Adelaide “buona”, quella che viene dal mondo di so­pra, avrebbe avuto un buon motivo per essere shockata e perdere conseguente­mente la memoria, vista l’esperienza, che motivo ha di esserlo invece Red, la “cattiva”? Dopotutto, è stata lei a far tutto, rapire l’originale e sostituirsi alla stessa. L’ha fatto lucidamente e volontariamente. Dopodiché è cresciuta, si è spostata, ha fatto pure dei figli e si è quindi perfettamente integrata. In che modo, non si sa. E com’è che l’Adelaide “buona” non riesce in alcun modo a trovare le scale mobili come il suo clone e a fuggi­re? In effetti, com’è che nessun altro clone riesce a trovarle, fino ad oltre trent’anni dopo quand’ecco che tutti riesco­no magicamente ad uscire per portare a compimento il mas­sacro? FINE SPOILER).

 

 

Lupita Nyong'o

Noi (2019): Lupita Nyong'o

 

 

Non si può che ri­peterlo: la miriade di incongruenze che spuntano come fun­ghi ad ogni nuovo risvolto della narrazione ne minano irrimediabilmente le fondamenta. Comunque già intaccate nel momento in cui lo spettatore comincia quasi a convincersi di trovarsi di fronte ad una commedia involontaria (vedi la scena nella quale, in una situazione di estremo pericolo, la famigliola si mette a discutere su chi deb­ba guidare l’auto, per poi riparare sulla soluzione più insensata, ovvero la­sciarlo fare ad una dodicen­ne).

 

La pro­fonda allegoria di cui si è fatto gran parlare se c’è è ben nascosta, o forse è oscurata dai di­fetti congeniti della narrazione. Ed anzi il messaggio del film è altamente ambi­guo, con spiacevoli sen­tori sin quasi “ecumenici”, come la rei­terata ri­proposizione di Geremia 11:11 sug­gerisce. Il versetto in­fatti recita: “Perciò, così parla il SIGNORE: ‘Ecco, io faccio ve­nir su di loro una calamità, alla quale non potranno sfuggire. Essi grideranno a me, ma io non li ascolterò’” Davvero molto mi­sericordioso, questo Signore.

 

ATTENZIO­NE, SPOI­LER: Comunque, bisogna ricor­dare che in questo passo l’accento è posto sull’adorazione dei falsi idoli, dunque quale vuole essere il messag­gio? Che un passo della Bibbia si avvererà spazzando dalla faccia della terra milioni di persone in virtù solo di questo “atroce” crimine? E quali sono, nel presente, questi falsi idoli? La tecnologia, il lusso, la vani­tà? E solo per questo tutte quelle persone si meritano di essere sterminate, bambini compresi? (In Gere­mia, per la verità, si parla anche delle persone che bruciano i loro figli nel fuoco, offrendoli sull’altare di Molo­ch, come di coloro che devono essere puniti. Bene, per farlo ricorri ad un genocidio di massa uccidendo a tua volta bambi­ni innocen­ti?) E gli “Incatenati” cosa sono, gli “esecutori” della divina vendetta? Dei fa­natici religiosi, quindi. Ed ecco che si rischia di perdere l’altra possibile allegoria (sempre che sia pre­sente) circa la moltitudine di poveri oppressi e inascoltati che si solleva, ribellandosi all’ordine costitui­to e a chi lo mantiene ben sal­do FINE SPOILER.

 

 

scena

Noi (2019): scena

 

 

Si spera vivamente, in ogni caso, che queste ambi­guità siano in­volontarie, un po’ come involontario è il ridicolo di certe scene, ma il dubbio permane alla luce della frequenza con cui il numero del versetto viene rievocato (oh, 11:11, simmetrico, speculare come l’uno-uno, la dualità, dei doppelgänger, che brillante e sottile genialità!).

Per quanto riguarda la possibile al­legoria politica, inve­ce, certamente si poteva trovare una storia migliore per portarla avanti, una non al­trettanto piena zeppa di buchi, colpi di scena forzatissimi e plateali idiozie.

 

Detto questo, è evidente che dal punto di vista tecnico il film è di pregevole fattura (e ci mancherebbe), ma a questo punto che im­porta? Sì, bella la fo­tografia, sinistre e suggestive le musiche, ottime le interpretazioni de­gli attori (la Nyong’o dimostra una volta in più il proprio valore), tuttavia queste componenti da sole non riescono minimamente a risolle­vare le sorti del film.

Un film dalla premessa intrigan­te malamente sviluppata.

E’ nelle spe­ranze che Peele non prenda definitivamente questa brut­ta china.

Intanto il box-office l’ha pre­miato an­cora:

 

 

Madison Curry

Noi (2019): Madison Curry

 

 

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