Regia di Jordan Peele vedi scheda film
Perciò, così parla l’Eterno: "Ecco, io faccio venir su loro una calamità, alla quale non potranno sfuggire. Essi grideranno a me, ma io non li ascolterò." (Geremia 11:11)
Us è un film, prima di tutto, intelligente: il secondo lungometraggio di Jordan Peele, risulta un'opera indubbiamente stimolante, che attualizza l'horror; un lavoro straordinariamente complesso e contraddittorio, equivoco e stratificato, nel suo essere, attualisticamente e modernamente, "politically correct".
Quindi, un film doppiamente interessante, fondamentale e fresco. Quello del regista statunitense, è un modo impegnat(iv)o di far cinema, il quale tende a modernizzare la tensione, rendendola assurdamente plausibile, paradossalmente contemporanea, istituzionalizzando l'orrore, rendendolo, poiché corrente e "in atto", subdolo e scabroso.
A conti fatti, Us risulta un film dubbio e spinoso; un inevitabile passo avanti (verso la rivoluzione) rispetto a Get Out.
E al termine di questo incredibile giro in giostra, Us risulta essere il film più ambiguo, sospeso ed irregolare di Jordan Peele.
Il suo lavoro più turbato.
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E poi "Us", ovvero loro che sono come "Noi", che Stanno Uniti. Perché, ecco, con "Us" si potrebbe intendere anche United States. Mancherebbe "of America" a completare la sigla, anche se teoricamente ci penserebbero loro a sottolineare, completando di conseguenza l'acronimo, che "siamo americani". Noi americani: Us-A./USA.
Inoltre, se si legge Us al contrario risulta Su. Come quelli del piano di sopra...
Coincidenze? E chi lo sa; ma di una cosa siamo stra-sicuri: signore e signori, Jordan Peele.
"Anche vicino a Dio serpeggiava il malcontento, come testimonia la ribellione degli angeli, la prima in ordine di tempo. C’è da credere che a tutti i livelli della creazione non si perdoni a nessuno la sua superiorità. Si può persino concepire un fiore invidioso."
(EM Cioran)
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