Regia di Mimmo Calopresti vedi scheda film
Africo, quattro case giusto quattro, lungo un pendio scosceso dell'Aspromonte. La comunità è tagliata fuori dal mondo, ecco perché al comando di Peppe ( Francesco Colella), si decide a costruire una strada di collegamento con la città. Don Totò ( Sergio Rubini) , signorotto della contrada, non è d'accordo....
Opera di Calopresti che suona a metà fra denuncia e omaggio romantico alla terra degli ultimi, la Calabria, ed in particolare la selvaggia catena montuosa dell'Aspromonte, già immortalata magnificamente qualche anno fa da Francesco Munzi ( anche li, come qua nel cast compariva Marco Lombardi) . Qui le dinamiche mafiose sono solo accennate, ciò che interessa al regista è il ricordo malinconico della propria terra, della gente per bene ed ingenua, che sogna guardando il vento scuotere le fronde degli alberi nella valle ( il poeta, nel film interpretato da Marcello Fonte) ancorata profondamente ad essa, ma che da essa dovrà distaccarsi.
Un lavoro valido sia come denuncia civile che come racconto , sempre vitale e sospeso nell'incertezza della disfatta.
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