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Aspromonte - La terra degli ultimi

Regia di Mimmo Calopresti vedi scheda film

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La recensione su Aspromonte - La terra degli ultimi

di galaverna
7 stelle

Un buon film su un'Italia più prossima al medioevo che al vicino boom economico, con qualche pecca nel cast dei protagonisti principali (una Valeria Bruni Tedeschi fin troppo svampita, così come Sergio Rubini eccessivamente caricaturale) ma comunque di buon impatto e di grande suggestione visiva

E' un buon film quest'ultima opera di Mimmo Calopresti, ambientata nell'Aspromonte di inizio anni '50 quando tanti paesi si trovavano ancora in una sorta di perenne medioevo senza luce, acqua corrente ed una strada che li collegasse al mondo "civilizzato". Ed è proprio di una strada che avrebbero bisogno i cittadini di Africo, e visto che nessuno gliela costruisce decidono di fare tutto da soli, bambini compresi (nonostante la contrarietà della maestra appena arrivata dal Nord, una forse eccessivamente svampita Valeria Bruni Tedeschi). Il film descrive bene la condizione di disagio di una terra bella e perduta, ma anche del fuoco che arde sotto la cenere con le prime faide di paese (e qui c'è una delle poche note stonate del film, con un Sergio Rubini fin troppo caricaturale nella parte del signorotto locale, con accento più pugliese che calabrese). Ottima la fotografia, e peccato che non ci si soffermi maggiormente sull'alluvione che fece scappare per sempre gli abitanti e sprofondare Africo in un sonno eterno.

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