Regia di Jean-Jacques Annaud vedi scheda film
Da un regista che sembra non aver troppa fretta a realizzare i suoi progetti come Jean-Jacques Annaud,e che sceglie spesso storie particolari per i soggetti dei suoi film,un colosso tratto da un'autobiografia,quella del protagonista Harrier:scalatore austriaco iscritto al partito nazista piu'per opportunismo che per credo,capace di mollare la moglie incinta senza pensarci troppo su per andare a fare cio'che piu'gli piace nel gelido Tibet,diventa nel film un uomo piu'maturo e idealista.Il problema e'che Annaud si preoccupa piu'di mettere in immagini il racconto,senza lasciar capire troppo come si sviluppa il cambiamento del personaggio:e che i cinesi sono dipinti anche troppo caricaturalmente,la lunghezza e'eccessiva,e lo scorrere della pellicola non rapidissimo.Per cui,lo spettacolo non manca,ma non rimane granche'allo spettatore.
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