Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Un professore di italiano di mezza età insegna ormai senza entusiasmo le stesse cose nello stesso modo, giorno dopo giorno, in un liceo. Quando arriva a scuola una nuova collega, che pochi anni prima era sui banchi davanti a lui, il professore torna con la mente al passato, alle ragioni che l'avevano portato a scegliere quel mestiere e trova nuovi sproni per il futuro.
Auguri professore è l'esordio dietro la macchina da presa per Riccardo Milani, già assistente di Monicelli (I picari, 1987) e di Luchetti - fra gli altri film di quest'ultimo, per La scuola, 1995, con cui questa pellicola condivide non poche cose: il protagonista - Silvio Orlando - e l'ambientazione sono evidenti, ma non vanno sottovalutati anche i toni malinconici e ironici che investono entrambe le opere e, a questo punto non sorprende nemmeno più di tanto, la stessa squadra di sceneggiatura, composta dal regista più Stefano Rulli e Sandro Petraglia più Domenico Starnone, da un romanzo del quale Auguri professore è tratto. L'eterno ripetersi delle lezioni, delle stagioni, delle situazioni è il filo rosso di un mestiere-missione (educativa, formativa) come quello dell'insegnante; in questo film lo scavo psicologico nella figura del professore affidato a Orlando è molto interessante e ben assistito dall'interpretazione dell'attore. Forse la morale è troppo sempliciotta e sorridente, ma è quella giusta per un film di questo stampo, sostanzialmente una commedia, ma dai margini di riflessione ben radicati. Nel cast anche la giovane Claudia Pandolfi, definitivamente rivelata proprio in quel 1997 da Ovosodo di Virzì; Flavio Pistilli, Duilio Del Prete e Imma Piro. Milani debutta bene, ma andrà via via perdendosi negli anni, arrivando a specializzarsi nelle fiction televisive. 5/10.
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