Regia di David Michôd vedi scheda film
Venezia 76 - Fuori concorso.
Nonostante sia possibile far finta di nulla e sganciarsi temporaneamente dalla linea retta tracciata dal destino, arriva il giorno in cui l'assunzione della responsabilità bussa alla porta di ciascuno, obbligando a prendere scelte nette che modificano drasticamente abitudini quotidiane e progetti di vita.
Quando questo inderogabile crocevia si presenta prima del tempo, di rado le redini sono salde, anche se ingenuamente crediamo il contrario. È così che le sorprese assumono un sapore davvero amaro, rivelandosi dopo aver già combinato una frittata irrecuperabile.
Alla morte del padre, il Re Enrico IV (Ben Mendelsohn), e con il fratello perito in battaglia, il reietto Hal (Timothée Chalamet) viene richiamato nella corte che aveva ripudiato e proclamato Re Enrico V.
Pur volendo cambiare radicalmente il modo di gestire il potere, con la generosità a soppiantare la ferocia, e contando sull'appoggio del fidato Falstaff (Joel Edgerton), la pressione degli organi di potere lo spingerà a invadere la Francia, dove si scontrerà con il Delfino (Robert Pattinson), un condottiero rabbioso e delirante.
Liberamente ispirato all'Enrico IV e all'Enrico V, il film diretto dall'australiano David Michod (Animal kingdom) si aggira nel limbo dell'aurea mediocritas, decisamente sproporzionato nei suoi atti.
Per gran parte dello svolgimento, propone un armamentario rodato, con numerosi legami ed equilibri in trasformazione repentina, ma senza manovrare un solo tratto definibile come distintivo. D'altronde, non è altro che una lunghissima ed estenuante fase di preparazione (quantificabile in circa ottanta minuti) per approdare alla battaglia su suolo francese, allo scontro tra i divi Timothée Chalamet, dominatore assoluto del palcoscenico, e Robert Pattinson, raramente visto così trash per gestualità, make up e dialettica. Se lo scontro face to face non fa tremare i polsi, le scene di massa colpiscono per il contatto fisico, raramente così asfissiante e proporzionato nel tempismo. Il cambio di passo sostanziale arriva comunque nell'epilogo, uno spazio che finalmente ha a disposizione un confronto franco e pungente, quello tra Enrico V e la futura regina Caterina, che è anche l'occasione per vedere insieme Timothée Chalamet e Lily-Rose Depp, attualmente fidanzati.
In definitiva, The king è una pellicola squilibrata, d'impostazione piana e piatta, che a lungo sorvola i fatti, con un piatto che langue, spruzzi di enfasi e risoluzioni affrettate, cercando un recupero in zona cesarini, a quel punto quasi impossibile da completare.
Dilatato e baldanzoso, ma con buon punto di approdo.
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