Regia di Adam Robitel vedi scheda film
Uno dei fenomeni degli ultimi anni sono le Escape room: dai 2 ai 6 giocatori, chiusi in una stanza, devono trovare l'uscita collaborando, usando il cervello, trovando indizi sparsi qua e là. Dalle singole stanze si va a strutture con più livelli! Pensate che la più grande d'Europa si trova a Milano, almeno quanto letto anni fa. Le più strambe in Giappone. Poteva il cinema non prendere spunto da tutto ciò?
No. Ed infatti i film in un paio di anni sono già tre, forse quattro, non mi disturbo a controllare. Questo di Adam Robitel forse è il più riuscito.
Non tocchiao il gioiello di Vitali, il Cubo, di oltre venti anni prima! E neanche The game di Fincher. Quelle pellicole erano cinema, erano altro. Qui si bada a "giocare" con questo giocattolo che riesce anche ad intrattenere, incuriosire, il tempo vola, anche se tutto è scontato. Erroracci incomprensibili rovinano però il giudizio finale: che senso ha l'incipt? E quei cubi ricevuti? Senza stare a riflettere troppo si può far passare tutto, ma non quel finale che rovina tutto il gioco! Come al solito, l'apertura ad un seguito non giova.
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