Regia di Adam Robitel vedi scheda film
Quale diabolica macchinazione lega sei individui, per lo più in età giovanile, che si ritrovano costretti entro una struttura chiusa che li vincola a superare ostacoli sempre più pericolosi e micidiali che li inducono a trasferirsi di stanza in stanza, ognuna delle quali rappresenta un determinato luogo (anche esterno, ricostruito a dovere nel rispetto del massimo realismo) coerente con la sadica prova che le vittime dovranno affrontare?
Tra ambizione e sicurezza di sé, paure ed egoismi che spingono - chi prima, chi dopo, a pensare unicamente alla salvaguardia della propria incolumità, i destini dei sei individui si riveleranno legati ai piani di un folle burattinaio ossessionato dallo studio delle probabilità e del destino che condiziona le vite di ognuno di noi, rendendoci come burattini appesi ad un filo esposto a mille pericoli, imprevisti, incognite di ogni sorta, da cui dipende tutto il nostro avvenire.
La pellicola, diretta con un certo dinamismo da un esperto di horror come è certamente l'autore qui coinvolto, Adam Robitel, è senz'altro debitrice e soccombente di un caposaldo dell'horror come è "Cube. il cubo" del canadese Vincenzo Natali, datato 1997; qua e là si intravedono altresì sprazzi (almeno concettuali) di altre note serie horror nate bene, ma finite nella dozzinalità, come Final destination, che contribuiscono ad impedire al film di divenire un'opera basilare ed indimenticabile.
Tra gli attori coinvolti, ricordiamo soprattutto il giovane Logan Miller, apprezzato soprattutto per lo sferzante e divertente "Manuale scout per l'apocalisse zombie", visto anche molto di recente nel piuttosto valido "Tuo, Simon"
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta