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He's Out There

Regia di Quinn Lasher vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su He's Out There

di undying
5 stelle

Un Venerdì 13 che sposta le attenzioni del maniaco omicida verso un nucleo familiare composto principalmente da femmine: madre e due piccole bambine. Qui il novello Jason appare come una sorta di boogeyman ultrarealistico, che bussa nottetempo alla porta, dando il via alla classica home invasion.

 

locandina

He's Out There (2018): locandina

 

Laura (Yvonne Strahovski), assieme alle piccole figlie Maddie e Kayla, come ogni anno in occasione delle ferie, raggiunge la villa di proprietà, isolata nel verde e in prossimità di un lago. Mentre il marito Shawn (Justin Bruening), a causa di un impegno lavorativo, si mette in viaggio nel pomeriggio, pensando di arrivare a destinazione durante la notte. Appena calano le tenebre, Laura e le piccole vengono prese di mira da uno psicopatico sfigurato. Si tratta di John, un ritardato mentale che ha vissuto nella casa per anni, prima che la stessa fosse acquistata dai nuovi inquilini. Dopo avere avvelenato una delle due ragazzine, il maniaco attende l'arrivo del marito per liquidarlo brutalmente. Quindi procede, armato di accetta, ad assalire madre e figlie, inutilmente barricate in casa.

 

Yvonne Strahovski, Ryan McDonald

He's Out There (2018): Yvonne Strahovski, Ryan McDonald

 

Home invasion che sembra mutare idee e metodi dal Venerdì 13 di Sean Cunningham (meglio però sarebbe scrivere da L'assassino ti siede accanto di Steve Miner, secondo capitolo della saga). A cominciare dalla presenza di un killer sfigurato (che indossa una inquietante maschera), proseguendo con una location bucolica e circondata da un lago. Non solo, John -così come Jason- è legato al posto sin dalla nascita e predilige compiere i delitti munito di accetta. Ossessionato da un libro di favole, ha infantili ricordi della famiglia che vuole ricostruire iconograficamente tramite la messa in posa di sculture di legno, composte però anche da parti di corpo delle vittime (Jason conservava la testa della madre, a mo' di culto familiare). He's out there ha però almeno un pregio, ovvero al posto dei soliti adolescenti in fregola preferisce mettere in scena madre e figliolette indifese, costrette loro malgrado ad un sadico gioco per la sopravvivenza.

 

Ryan McDonald

He's Out There (2018): Ryan McDonald

 

Solo un paio -ma molto ben assestati- gli effetti splatter, che contribuiscono a rendere più glaciale il già terrificante clima di imminente massacro. Perché in fatto di tensione, il film parte in quarta e già dopo i primi venti minuti inizia a dispensare thriller in dosi quasi eccessive. L'ossessione del killer per i bulbi oculari tradisce l'identità dello sceneggiatore, ovvero Mike Scannell, già all'opera in See no evil (da noi circolato cut come Il collezionista di occhi). Mentre poco o nulla è dato sapere di Quinn Lasher (un probabile Alan Smithee di circostanza), regista anonimo qui all'opera invece con buon mestiere. Da segnalare che, in fase di produzione, era stato annunciato dietro la macchina da presa Dennis Iliadis, già noto per avere diretto il remake de L'ultima casa a sinistra.

 

scena

He's Out There (2018): scena

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