Regia di Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett vedi scheda film
Alcuni lo hanno paragonato a “Scappa – Get Out”, ma questo “Ready or Not” assomiglia più a un “The Hunt” virato alla commedia. Arriviamo però al dunque: lo sberleffo all’americana borghesia è sì cinico ma meno serio, radicale e urgente di quanto si possa pensare (soprattutto se paragonato ai titoli sopra citati, ben più scomodi e “arrabbiati”). Però diverte, intrattiene ed è francamente abbastanza cattivo per centrare il bersaglio: la lotta per la sopravvivenza di questa sposa imbrattata di sangue – che a un certo punto si guarda allo specchio armata di fucile e munizioni a tracolla, quasi a voler ammirare lo statuto iconico della propria immagine artefatta – è forsennata e implacabile (tremenda la scena del pozzo e del chiodo).
I maggiori applausi vanno forse però a Samara Weaving (una rivelazione?), carismatica e perfetta pecorella smarrita in una tana di lupi, vittima sacrificale in fuga nell’inferno dell’aristocrazia. Che in controluce è quella indetta e promossa da Trump, come anche nel bellissimo e sotto molti aspetti simile “Cena con delitto – Knives Out”. All’infuori di metafore e allegorie, “Finché morte non ci separi” brilla nella commistione di commedia e horror; un amalgama rischioso, di rarissima riuscita, che qui però trova una felicissima sintonia.
Colpo di scena finale con tripudio splatter che è la ciliegina sulla torta.
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