Regia di Gary Dauberman vedi scheda film
Altro capitolo horror, ispirato alla ormai famosa bambola "Annabelle" alla regia Gary Dauberman, niente di nuovo, ma fatto con "furbo" mestiere
Il fantasmagorico universo horror, per la gioia degli appassionati, ma soprattutto dei produttori, ha scoperto un’altra gallina dalle uova d’oro, la ormai famosa bambola “Annabelle, che per inciso esiste davvero ed è custodita in un museo, arriva nelle sale, si fa per dire, ancora una volta e non è detto che finisca qui. Gli ormai famosi Warren, i coniugi sensitivi, personaggi e al contempo persone realmente vissute, hanno dato la stura ad un filone filmico, che è andato ampliandosi di volta in volta. "Annabelle 3" è l’ultimo lavoro diretto da Gary Dauberman, già sceneggiatore dei precedenti film e passato in questo caso anche alla regia, non abbandonando, comunque, il lavoro di scrittura, a cui partecipa attivamente. Annabelle per i pochi che l’ignorano, rappresenta una sorta di porta attraverso cui le forze del male e l’inferno tutto, possono accedere al mondo dei vivi, per devastare le esistenze di chi ha la sventura di possederla, mettendo a rischio la propria anima e quelle dei più fragili che l’incrociano, stavolta sono proprio Ed e Lorraine Warren ormai pratici della materia paranormale a prendere in consegna Annabelle, per metterla sotto chiave ed evitare che semini dolore e morte. Procedono verso casa quando, nei pressi di un cimitero, la loro macchina si spegne improvvisamente, la bambola, ha risvegliato le anime dei defunti, che come soldatini si schierano di fronte all’ auto della coppia, messaggio chiaro anche per i non addetti: da qui in poi sono guai. La bambola viene posta in una teca benedetta, che dovrebbe impedire i danni dell’influenza malefica. Dopodiché i Warren, dopa aver affidato la figlia decenne Judy alla baby-sitter di fiducia Mary Ellen, spariscono dalla scena. Durante la serata, un’adolescente inquieta Daniela, che da poco ha perso il papà, va a visitare l’amica Mary Ellen, ma in realtà il suo scopo è di comunicare con l’anima defunta del padre, venuto a mancare a seguito di un mortale incidente stradale di cui ella si ritiene responsabile. Daniela compie l’unica azione che mai e poi mai dovrebbe fare : aprire la teca di Annabelle, gesto che infatti si rivela sciagurato, si scatenano le forze infernali che alla bambola non pare vero di poter liberare "Annabelle 3" diventa una sorta di luna park del terrore, una giostra orripilante, ricca di balocchi infernali, dal fascino macabro e custodi di storie terribili. Tra le entità sopite e pronte a tornare attive, ci sono il traghettatore di anime, la sposa assassina e un lupo mannaro. Per il resto il regista, fa il minimo sindacale, accontentandosi di disseminare qua e là, citazioni facenti riferimento ai capitoli precedenti, galvanizzando nei fan la sensazione di familiarità e appartenenza. A mantenere vivo l'interesse per la vicenda, sono unicamente le buone interpretazioni delle tre giovani attrici protagoniste, mentre la comparsata di lusso sembra servire soltanto a dare un minimo di senso a uno spin-off, onestamente poco necessario. La trama preferisce le sfumature drammatiche ai jumpscare che comunque non mancano. Dunque tante questioni messe a tappeto: l'elaborazione del lutto, il bullismo e i primi amori, tanti temi,senza però nessun’approfondimento "Annabelle 3" è dedicato alla memoria della vera Lorraine Warren, morta recentemente all'età di 92 anni. Del resto, la sola cosa autenticamente inquietante della visione è sapere che questi horror siano ispirati alle vicende di due demonologi noti alle cronache e che la stanza degli orrori, esista davvero nella loro casa-museo in Connecticut.
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