Regia di Roberto Benigni vedi scheda film
Si era sempre detto che il Benigni interprete fosse di statura sproporzionata rispetto al più modesto Benigni regista,,ma qui ci troviamo di fronte all'opera di un autore che vi ha messo il massimo della propria concentrazione, passione e intelligenza.Un bel rischio,certo, perchè realizzare una commedia ambientata per buona parte in uno dei luoghi più orrendi che mai l'umanità abbia generato, i campi di sterminio,ma la scommessa è vinta:perchè si poteva risolvere in una futile e insensibile baggianata,ma un genio fa riconoscere la propria impronta.E anche se il film non ha un vero e proprio lieto fine(scelta apprezzabile,e giusta per sottolineare l'aspetto tragico del tema elaborato),si chiude su un bambino che salta di gioia in braccio alla madre.Per ribadire che alla demente furia del Potere e della Morte si può reagire con un impulso vitale come il ridere,o l'amare.Tanta è la passione di questo buffo ometto,il suo entusiasmo per la vita, che si adoperi per un corteggiamento implacabile, da innamorato al cubo, che crei per il figlioletto l'illusione che il campo in cui vengono rinchiusi in quanto ebrei sia parte di un mastodontico gioco, che non si può non sentrisi coinvolti emotivamente.Omaggi dichiarati a Chaplin e Troisi,Oscar vinti,e un'onda emozionale lunga e densa.
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