Regia di Eric Bross vedi scheda film
Thriller politico, appena appena passabile
Michael Lawson è un giovane arrivista e ambizioso, disposto a tutto pur di compiere la sua scalata al potere. Cerca da tempo infatti di prendere parte alla campagna presidenziale del senatore Baines. Utilizza ogni mezzo per farlo, va a letto con una matura attivista di sinistra, per farsi presentare il consigliere, poi prova a ricattarlo, con una pen drive compromettente, infine si fa sedurre dalla moglie del senatore e avvia una relazione con la di lui figlia. Tira però troppo la corda e il gioco pericoloso, finisce per ritorcersi come un boomerang, contro di lui. Amara riflessione sulle affabulazioni del potere. Sosteneva Andreotti, che in questo era un autentico maestro :il potere logora chi non ce l’ha e ciò sicuramente è vero, tuttavia è altrettanto vero che gestirlo è impegnativo, richiede nervi saldi, lucidità, esperienza e soprattutto cautela, non tutti sono in grado di padroneggiarlo, c’è chi si monta la testa e commette imprudenze, navigare nel “mare magnum” degli intrighi di palazzo, è operazione delicata e rischiosa, soprattutto quando ci sono in ballo quattrini e si intrecciano storie di sesso e sentimento, si cammina come acrobati lungo una corda tesa, dove è facile perdere l’equilibrio. A parte questo scontato messaggio, non si ravvisano nel film altri motivi d’interesse, la recitazione è piuttosto fiacca, la sceneggiatura appena passabile.Poca cosa
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