Regia di Taylor Hackford vedi scheda film
Al Pacino è, per definizione, sopra le righe. Il film, di conseguenza, è altrettanto sopra le righe. Keanu Reeves fa il suo sporco mestiere, ma potrebbe esserci stato chiunque al suo posto, non è determinante. Al Pacino, nel bene e nel male, determinante lo è sempre. Facile scegliere lui per incarnare Satana, basta fargli sciorinare il suo repertorio di occhi strabuzzati, incazzature varie, sguardi al vetriolo, il suo spirito ancestrale siculo, liberare il Tony Montana che vive e dimora in lui. Ma il vero, grande attore è quello de "Il Mercante Di Venezia", quando il soggetto e la sceneggiatura sono sublimi allora emerge il sublime attore che in realtà è. Charlize Theron è una bambolina innocua quasi disturbante, nemmeno l'ombra della vera donna che sarebbe sbocciata anni più tardi. L'idea non è male, la realizzazione lascia un po' a desiderare, la vicenda si fa via via tregenda, eccede e pecca di gattivo gusto, scelte opinabili, soluzioni a buon mercato. Si può vedere, ma solo se si è ben disposti.
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