Regia di Taylor Hackford vedi scheda film
'Vanità... decisamente il mio peccato preferito', ripete più volte il luciferino Al Pacino. L'avvocato del diavolo è invece decisamente uno dei miei film preferiti in assoluto, di un regista che per il resto non è che mi abbia entusiasmato granché - non ho visto The Idolmaker e non ricordo Dolores Claiborne ma insomma per il resto, appunto... che Ufficiale e gentiluomo e Ray, non certo da buttar via (un grandissimo Jamie Foxx), siano mediamente apprezzati dalla critica più di Devil's Advocate mi lascia alquanto perplesso. Il perché è difficile da riassumere in quanto è difficile anche per me scandagliare le motivazioni interne che mi portano al giudizio (perché si ama una certa persona e proprio quella?), so solo che mi piacque da subito, dalla prima volta in cui lo vidi allora e il giudizio nel tempo non è cambiato.
Forse perché, per quanto mi riguarda, Al Pacino vale tutto il film, comunque, in originale o doppiato - chapeau a Giancarlo Giannini. Forse perché mi ha fatto scoprire una bellissima e bravissima - e qui appena 21enne - Charlize Theron, la cui carriera decollerà proprio dopo questa pellicola; o un'altrettanto bella e brava e conturbante Connie Nielsen - idem come sopra per quanto riguarda la sua carriera di attrice, che in pratica inizia qui. Forse perché anche gli altri non sono da meno. Keanu Reeves sì, ma anche Jeffrey Jones, Craig T. Nelson, Delroy Lindo, Chris Bauer, la giovane Heather Matarazzo, Debra Monk, Tamara Tunie, Ruben Santiago-Hudson... Forse perché storia, trama e sceneggiatura per quanto a ben guardare tutto sommato semplici, a mio avviso funzionano e nemmeno mi hanno lasciato la sensazione di 'presa per il culo' - stile 'battaglia finale' nell'ultima puntata della saga Twilight. Forse perché adoro i dialoghi o meglio i monologhi sopra le righe di John Milton (naturalmente nome scelto non a caso) e forse perché 'Dio è un guardone giocherellone' (God likes to watch. He's a prankster). Forse in e con tutto ciò, se anche lo avesse diretto mio nonno sarebbe stato uguale. Oppure e invece è stato bravo Hackford a tenere tutto insieme, a farlo funzionare, a condurlo là dove e come voleva arrivare. Forse del perché non me ne frega una cippa.
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