Regia di Renny Harlin vedi scheda film
Chi è in realtà Samantha Caine, una maestra di scuola smemorata o una killer della CIA? A questa domanda rispondono Geena Davis e Samuel L. Jackson, che, con l'aiuto del regista Renny Harlin e dello sceneggiatore Shane Black di "ARMA LETALE", ci regalano un film divertente e ricco di colpi di scena. La Davis non solo è brava nel doppio ruolo di timida maestra con bambina e killer spietata, ma apre la strada alla Jennifer Garner di "ALIAS" e alla Uma Thurman di "KILL BILL". Il bel rapporto madre/figlia ricalca quello visto in "ALIENS SCONTRO FINALE". Un grande film, insomma, non baciato dala fortuna del botteghino, però da vedere perché i due personaggi principali (e non solo quelli, vedi la bambina e il cattivo) sono veramente presentati bene. Samuel L. Jackson si lascia andare a battute e battine, col suo detective, facendo il verso al Danny Glover di "ARMA LETALE", che aveva già parodiato nel film "PALLE IN CANNA", mentre l'ironico personaggio di Bryan Cox appare e scompare con la velocità di un fulmine. Resta Geena Davis, che sfoggia non solo tre personalità diverse, ma tre capigliature diverse (la migliore, ovviamente, è la prima, perché è la sua). Yvonne Zima è perfetta nel ruolo della figlia della Davis, ha poche scene assieme all'attrice, ma sono tutte importanti. Se mettessi a confronto Samantha Caine/Charly Elisabeth Baltimore di Geena Davis e Beatrix Kiddo di Uma Thurman, non so chi vincerebbe, entrambi sono personaggi sfaccettati e ben interpretati. Aver impersonato una donna d'azione, però, non ha giovato alla carriera di Geena Davis, anzi gliela quasi completamente chiusa. Peccato, proprio Geena Davis vale la visione di questo film, che è forse uno dei migliori di Renny Harlin, con o senza i suoi bei capelli castani.
Geena Davis cambia da casalinga smemiorata a spia ammazzaterroristi, rimanendo un'amorevole madre.
Ottima.
Nulla.
Grande.
In parte.
In parte.
Simpatico cameo.
Errore:
chiudi
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
In effetti la Geena Davis è una vera rivelazione come donna d'azione, che come dici non gli ha portato fortuna, circostanze avverse e/o tempi non ancora maturi per questi ruoli da protagonista femminile, perché altrimenti avrebbe rivaleggiato alla grande con le varie successive attrici del genere, tipo la Milla Jovovich, Rhona Mitra, Kate Beckinsale, ecc.. Alla prossima
Il problema di Geena è che il pubblico degli anni'90 non la vedeva come una Sigourney Weaver, o una Uma Thurman. Il regista, Renny Harlin, che era anche suo marito fino al 1997, fece di lei la sua musa per "Corsari" e "Spy", due ottimi film d'azione e di costume dove la Davis faceva l'eroina alla Wilis e alla Gibson. Il problema, secondo me non era Geena, era Harlin, perché non è, non era e non sarà mai Quentin Tarantino, che ha davvero taanti aficionados. Sennò, "Spy", sceneggiato da Shane Black di "Arma Letale", sarebbe stato un successo.
Ma perché, scusi, non lo è stato?
No, purtroppo, "SPY" è stato fra i più grande flop della stagione cinematografica 1996-97, che portò anche al divorzio fra Renny Harlin e Geena Davis.
mah!? A me piace tanto invece.
Valli a capire sti americani
Così americani, così maschilisti, come la Hollywood anni'90 e di oggi, che vede male le attrici che fanno film action!
Commenta