Regia di Joe Dante vedi scheda film
Ognuno di noi ha un pulsante nascosto: basta trovarlo!
Come tutte le situazioni più gravi, anche questa era cominciata con un apparentemente piccolo episodio. Il governatore del minuscolo Stato dell'Idaho aveva chiuso i confini nazionali per evitare al convoglio umanitario degli orfani profughi della esplosione atomica a Islamabad, in Pakistan, di scaricare i piccoli dentro il suo territorio...
Scritto 20 anni fa con l'idea di produrre un testo grottesco dal canadese Martyn Burke, il film si presenta oggi con un'attualità che ne evidenzia un tono quasi profetico.
Sembra un altro caso alla "Simpson", il cartoon satirico che ha un episodio in cui veniva premonizzata l'ascesa di Trump alla Casa Bianca: gli Autori le sparano così grosse da produrre una risata nei contemporanei e poi si scopre a distanza di tempo che avevano "semplicemente" preconizzato la realtà.
La questione etnica, il problema profughi, il neo-liberismo selvaggio che disloca all'Estero anche i ricambi dei mezzi delle Forze Armate, la perdita del senso di identità collettiva a favore di identificazioni localistiche, il denaro che compra tutto (anche le proteste degli indiani Sioux, che vengono bloccate dalla concessione di un casinò nella riserva): il tutto embricato a una politica i cui interpreti ormai ragionano solo in termini "amoralistici" di rielezione (senza prospettive sul bene comune) o facendo il verso ad un machismo alternativo (o complementare) al sesso; a militari che masticano egocentrismo quasi più dei chewing-gum; alla cosiddetta informazione dei canali all-news in cui non sempre la ricerca dei fatti conduce alla Verità: anzi il rischio è la sua strumentalizzazione perpetua!
Joe Dante me lo ricordo soprattutto per i Gremlins più qualche altro filmetto di intrattenimento.
Ma qui riesce a creare un film satirico e provocatorio che, nonostante un cast di caratteristi e attori di secondo piano, e senza contare anni di oscurità (prodotto per una TV via cavo nel 1997, mai arrivato nelle sale cinematografiche, solo dal 2005 ha avuto una certa ampia distribuzione nel mercato home-video), alla fine è diventato un piccolo cult. Con anche quel tanto di metacinema, come nella scena del carro armato che distrugge un televisore gigante che sta proiettando un film su John Wayne, scambiato per un vero soldato dal giornalista che lo guarda in piena zona di guerra: quindi un’immagine che rimanda alla realtà, subito seguita da una realtà che sopprime (in senso letterale) l’immagine stessa. Fantastico!
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