Regia di Joe Dante vedi scheda film
Futuro prossimo. Il governatore dell'Idaho chiude le porte all'immigrazione, questo proprio nei giorni nel quale la Comunità Internazionale ha deciso di affidare allo stato l'accoglienza e la protezione di alcuni bambini profughi del Pakistan, nazione coinvolta in una guerra con l'India. Ma cosa ne pensa di questa decisione il resto degli Stati Uniti, visto che il politico, fino a poco tempo prima, aveva posizioni liberali? Forse lui si è accorto che il suo stato è prevalentemente composto da gruppi armati con posizioni nazifasciste e cerca, quindi, il loro consenso per le prossime elezioni? E cosa ne pensa la sua amante, Christine Fernández, una giornalista nata in Messico quindi catalogata come immigrata? Intanto i giovani pakistani sono costretti ad atterrare all'aeroporto Kennedy, per poi spostarsi alla Casa Bianca. Mentre il resto del paese decide di muovere guerra all'Idaho. Era dalla Guerra di Secessione che non avveniva un conflitto interno in America. Che questa sia LA SECONDA GUERRA CIVILE AMERICANA?
Fantapolitica, discretamente narrata con gli ingredienti dell'ironia (anche se, a sorpresa, non mancano atrocità come fucilazioni o stragi), di un regista (Joe Dante) che da sempre, nei suoi prodotti più fantasiosi (horror e fantascienza), anche quelli apparentemente più infantili, ha condotto una seria riflessione sulla società. Stavolta, tecnicamente, il prodotto è tutto raccontato dal punto di vista dei reporter televisivi, quasi un mockumentary, e dai solotti dei politici. Curioso e riflessivo, forse banalizzato da soluzioni sentimentalistiche (ma che servono alla trama perché sfruttate da chi vorrebbe guadagnare sul conflitto: "Successione! Era Successione e non Secessione! Lui vorrebbe dimettersi!" "Meglio lasciare tutto così com'è!", come nella parte inventata de LA STORIA DEL GENERALE CUSTER) . Grandi, invece, le battute che si sentono nel corso del film!
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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