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Cronaca di una morte annunciata

Regia di Francesco Rosi vedi scheda film

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La recensione su Cronaca di una morte annunciata

di sasso67
4 stelle

Sicuramente esagerarono i critici francesi quando da Cannes lo ribattezzarono "Cronaca di una merda annunciata". Però Rosi, un po' come i personaggi della vicenda, non fece granché per evitare la riuscita quasi disastrosa del film. Se effettivamente la trama sembra fatta apposta per fornire lo spunto per una tipica indagine rosiana (come notano Mancino e Zambetti sul Castoro), forse il film sarebbe potuto essere indimenticabile se il regista napoletano - operazione non facile, lo riconosco - l'avesse ambientato nel suo amato sud italiano. Qui, invece, questa specie di morte cristologica che nessuno sembra volere veramente ma che nessuno riesce a voler impedire è descritta con una messinscena piuttosto anonima, anche grazie ad alcune scelte di cast francamente sbagliate: Ornella Muti, bambolotta come sempre, è semplicemente inguardabile, soprattutto nel finale quando, invecchiata al pari di Rupert Everett, cerca di imitare in maniera imbarazzante la Loren di Una giornata particolare. Sprecata è invece la presenza di Volonté, stranamente impalpabile e sempre qualche palmo sotto le righe, e poco utilizzati sono altri due grandi attori come Alain Cuny e Irene Papas.
Rosi trasforma il fatalismo del romanzo di García Márquez, in cui l'evento luttuoso è tanto inevitabile quanto quello della tragedia greca classica, in una sorta d'atto d'accusa che mette in primo piano il peso delle responsabilità individuali delle persone (ivi inclusa la vittima medesima) che potevano fare e non fecero niente per evitare l'omicidio (il prete addirittura se ne dimentica). In questo senso il film di Rosi è parente stretto delle migliori opere d'inchiesta e di denuncia rosiane. E non si può non pensare che in realtà il Nostro ci aveva già dato la sua cronaca di una morte annunciata con "Salvatore Giuliano" (1962).

Sulla trama

In un villaggio della Colombia che sembra vivere in un'epoca fuori dal tempo, un giovane viene ucciso dai fratelli di una ragazza alla quale è sospettato di avere tolto la verginità ed è per questo stata ripudiata dal ricco marito la notte stessa delle nozze. A vent'anni di distanza, i fatti sono rievocati da un medico, in gioventù amico della vittima, tornato al paese natale per lavoro.

Su Ornella Muti

Imbarazzante, inguardabile. E la colpa non è nemmeno tutta sua, ma di chi le ha offerto questo ruolo. E' davvero scandaloso che il cinema italiano non sia stato capace, per anni, di produrre un'attrice meno incapace di Ornella Muti o di Stefania Sandrelli.

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