Regia di Ferruccio Castronuovo vedi scheda film
In un bar di provincia si ritrovano tre amici vitelloni: Andrea, Sergio e Maurizio. Lasciato dalla fidanzata, l'ultimo si fa trascinare dai primi due in una serie di disavventure in terra di Sardegna, alla conquista di attricette e modelle.
L'esordio di Ferruccio Castronuovo nella regia in lungometraggio a soggetto coincide con il suo addio al cinema: nonostante il lungo apprendistato – anche al fianco di Nanni Loy, dei Taviani e di Fellini, nientemeno – Castronuovo debutta dietro la macchina da presa con questo inguardabile scimmiottamento delle commediacce vanziniane (e più in generale del cinema sguaiato nostrano) degli anni '80. Se già la base di partenza era altamente discutibile, meglio non sapere fino a che punto si sia spinta questa pellicola. Chi lo avesse visto ha d'altronde avuto maniera di constatare con quanta poca cura il lavoro sia stato confezionato, dalla scrittura alla messa in scena, dalla recitazione al montaggio finale. La sceneggiatura di Sergio Martino, vecchia gloria della commedia ridanciana, e di Sergio Vastano, vecchia gloria degli sketch demenziali sulle reti berlusconiane, non poggia su alcunché di solido: personaggi caricaturali, situazioni appena appena abbozzate, un'approssimazione dilettantesca nello svolgimento della trama e, dulcis in fundo, dialoghi che pescano dallo slang contemporaneo decisamente fuori tempo massimo. E non è neppure la macchietta in stile cumènda di Guido Nicheli, che è una maschera in fin dei conti, a stonare: è tutto il complesso di pappagallismo retrò, di arrivismo e cafonaggine mescolati inscindibilmente, che dà il colpo di grazia al film, che in tal modo si presenta come una sorta di apologia del burino vanaglorioso. Inguardabile, su. Nel cast, oltre ai già citati Vastano e Nicheli, Stefano Masciarelli, Manuela Arcuri, Wendy Windham, Angelo Bernabucci e Mario De Candia. 1,5/10.
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