Regia di Guy Ritchie vedi scheda film
Sfarzosa versione live-action dell’omografo classico Disney numero 31, da cui riprende anche l’indimenticabile colonna sonora di Alan Menken – insieme a nuovi brani scritti apposta.
Ritchie modula con brio i vari registri della vicenda, la cui sceneggiatura innesta diverse soluzioni narrative per evitare la sensazione di assistere alla replica dell’originale a disegni: prologo cornice come da novella araba, numeri di danza Bollywood, persino un “manifesto” femminista sulla scia di Libere, disobbedienti, innamorate. Inediti risultano i personaggi dell’ebete Principe Anders e di Dalia, ancella della Principessa Jasmine.
L’adeguato interprete del ladruncolo somiglia a Primo Reggiani, la splendida Naomi Scott – Kimberly Hart in Powers Rangers (2017) – risulta bravissima e credibile come figlia del Sultano (doppiato dal mitico Gigi Proietti). Convince meno Jafar, il cui aspetto sbiadisce in confronto a quello inquietante del 1992.
A far da mattatore è ovviamente il Genio della Lampada, incarnato da un brillante Will Smith. Tale scelta conferma peraltro che già nel cartone animato le fattezze della creatura fantastica dei tre desideri erano state modellate su quelle del gigantesco mago Shazzan prodotto da Hanna & Barbera (1967-1969).
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