Regia di Robert Hall vedi scheda film
Un serial killer mascherato, probabilmente addetto in una funeral home, massacra ragazze filmando prima, durante e dopo i delitti. Esemplare film splatter, contraddistinto da ultrarealistici momenti gore opera dello stesso regista, formatosi al reparto effetti speciali.
Una ragazza, priva di memoria, rinviene all'interno di un feretro mentre il titolare della "Jone's home funeral" viene massacrato da un individuo mascherato e con una piccola telecamera posizionata sulla spalla. L'assassino, conosciuto come Chrome Skull per via della singolare protesi facciale, è ricercato per essersi macchiato di oltre trenta delitti, commessi all'arma bianca e certificati dai filmati inviati alle forze dell'ordine. La ragazza fuggitiva viene soccorsa per strada da Tucker (Kevin Gage) e ospitata temporaneamente dall'uomo e dalla moglie Cindy (Lena Headey). Durante la notte viene rintracciata dall'omicida che non esita ad uccidere prima Cindy, quindi il fratello e la cognata. Da questo momento la fuga della giovane, scortata da Tucker, costa la vita a chiunque incroci la sua strada, sino alla resa dei conti, sanguinosa, all'interno di un emporio.
Laid to Rest: Nick Principe
L'abile esperto di effetti speciali, Robert Green Hall, nel 2004 aveva esordito anche in regia con Lightning Bug. Ma il vero salto di qualità (e di competenza) lo realizza cinque anni dopo quando, nel 2009, realizza Laid to rest, curandone ogni aspetto, a cominciare dalla sceneggiatura sino alla regia, ovviamente con un occhio di attenzione al reparto spfx. Reparto, quello degli effetti speciali, attorno al quale ruota tutto il film. Il soggetto è infatti ridotto ai minimi termini e appare piuttosto forzato (soprattutto nell'aspetto delle riprese in soggettiva del killer) ma riesce in pieno come spunto per dare il destro al regista di inscenare impressionanti effetti splatter, culminanti in una insopportabile (ai più) violenza facciale: espressa con lame di coltello, acidi corrosivi e sgozzamenti che si chiudono in decollamenti. Da questo punto di vista Laid to rest si mangia a colazione Jason Voorhees, Freddy Krueger e Michael Myers: icone dello slasher edulcorato ed indolore degli Anni '80, mai lontanamente spintisi in tanto cinismo. Robert Hall non si pone limiti sul filmabile e nel disgusto trova terreno fertile per fare tremare i polsi agli spettatori, come dimostra l'intera sequenza girata nella funeral home, tra bare scoperchiate e pezzi di corpi di cadaveri profanati e devastati. Il finale sembra essere un chiaro esempio che il film avrebbe dovuto costituire un unicum. Con tanto di chiusa definitiva. Evidentemente, dato il seguito -dello stesso tenore- realizzato a distanza di un paio di anni, un certo riscontro questo Laid to rest lo deve avere avuto (non da noi che è tuttora inedito anche in home video). In buona sostanza siamo di fronte ad un film che può garantire i classici novanta minuti di terrore, soprattutto ai più impressionabili e suscettibili di fronte al gore.
Laid to Rest: scena
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