Espandi menu
cerca
L'ultima odissea

Regia di Jack Smight vedi scheda film

Recensioni

L'autore

will kane

will kane

Iscritto dal 24 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 78
  • Post 6
  • Recensioni 4131
  • Playlist 23
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su L'ultima odissea

di will kane
4 stelle

Neanche il tempo di far finire i titoli di testa, ed è già finito il mondo: le principali città americane sono state bombardate da testate nucleari, e gli USA sono diventati in gran parte una piana desertica, dove qua e là sopravvive qualcuno. In una base dell'aviazione un imbecille si addormenta con la sigaretta accesa, sopra dei giornaletti con le donnine nude, e rimangono vivi in tre, che con un caravan super-attrezzato, intraprendono un fortunoso viaggio verso Albany, ove, secondo il più maturo del trio, c'è una comunità di altri superstiti. Tra città vuote, insetti carnivori e aracnidi ipertrofici, non sarà facile arrivare fin là. Nel 1977, ironicamente, era "L'ultima odissea" il kolossal fantascientifico su cui puntava la 20th Century Fox, mentre "Guerre stellari" era più una scommessa che altro, su cui insistette molto Alan Ladd jr. per portarlo avanti, e sappiamo quale dei due è rimasto nella storia del cinema, e quale ha incassato comunque di più. Jack Smight, che veniva da due successi, per quanto di vecchia scuola hollywoodiana, quali "Airport 75" e "La battaglia di Midway", con questo tonfo vide andare, in pratica, a picco la propria carriera: il film, in sè, non è peggiore di altri prodotti analoghi del periodo, con catastrofi e mostri, e, per quanto datati, gli effetti speciali sono abbastanza discreti, vedi l'invasione degli scarafaggi carnivori. Quel che lascia perplessi, è la svolta "biblica" dell'ultima parte della storia, con un pellegrinaggio verso una "Terra Promessa" con segnali dal cielo, con tanto di luci e folgori, e che sminuisce parecchio un film non indecoroso, ma poco emozionante. Nel cast, tra un quasi ex-divo, poi passato in tv con l'"A-Team", come Peppard, un giovane promettente che poi mantenne poco, come Vincent, e la transfuga dall'impegno europeo, visto che passò da "Novecento" a questo lungometraggio, come Dominique Sanda, fanno a gara a chi sembra meno convinto dell'operazione.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati